Regia di James Ponsoldt vedi scheda film
Secret are lies.
Assunta nella più grande Azienda informatica al mondo (quella con il copyright di You True) grazie anche a un fantastico colloquio di lavoro (“Qual è la cosa che temo di più? Il potenziale inespresso...”), Mae comincia a far parte di una comunità lavorativa di trentenni sempre sorridenti e sempre connessi fra di loro e col mondo, arrivando a conoscere da vicino anche Eamon, il carismatico leader principe di una informalità che diventa formale e della creatività industriale.
Tutto è molto bello sia per le prospettive di carriera proprie sia per il conforto dei suoi genitori, che vengono inclusi in una polizza sanitaria utilissima ora che il padre si è ammalato di sclerosi multipla.
Ma quando Mae si presta a fare da pilota per un esperienza di condivisione H24 della propria vita con la videocamera SeeChange, qualcosa comincia a cambiare....
Tratto dal romanzo di Dave Eggers, però scritto già 5 anni prima, il plot coglie un tema che da profetico è diventuato attuale.
Parliamo della diffusione dei dati, dell'accesso esteso al web e del diritto alla privacy.
"Quando non sono osservata, mi comporto peggio"
Un tema che non a caso si sta coniugando anche in politica con l'ascesa di movimenti o personaggi che si ispirano alla democrazia diretta tramite la Rete. Populistica o meno, l'idea di fondo è riflettere su che cosa succederebbe se la condivisione dei dati, non solo di notizie, ma anche di email/sms o tutto quello che riguarda ogni aspetto della nostra vita, fosse divulgabile non tanto come optional ma come obbligo. Sarebbe un bene, sarebbe un male, sarebbe manovrabile, porterebbe vantaggi a tutti o solo ad alcuni?
Peccato che questo soggetto così appassionante sia stato declinato in una storia un po' troppo sensazionalistica, con alcuni momenti spiegati male (la doppia conversione della protagonista: da scettica a fanatica, da fanatica a scettica) e un finale semplicistico.
Si poteva fare di più...
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