Regia di Neri Parenti vedi scheda film
C'è una domanda che ritorna, ogni volta che capita di assistere al tradizionale "cinepanettone": ma con un anno di tempo, gli sceneggiatori non possono far di meglio che ripresentare, cronicamente, i soliti episodi con le medesime questioni ( corna, soprattutto, ricchi scemi e ricchi fasulli, gente capitata per caso in posti oltre le loro possibilità normali, belle figliole da circuire, uomini maturi agitati da una smania sessuale frenetica), battute sempre più rade o inefficaci, affidarsi soltanto alla verve, sempre più stanca, di Christian De Sica, che appare sempre più come il vecchio bomber che, anno dopo anno, tira la carretta con sempre meno fiato e viaggiando più di mestiere che di estro? Siamo alle solite: ambientazione esotica, tre episodi di cui uno, quello con Luca Argentero e Ilaria Spada, vorrebbe fare il verso alle commedie sentimentali hollywoodiane di un tempo, con un pressapochismo sciatto come pochi, quello con Dario Bandiera, maniaco della tecnologia che vive di "app" e online che si perde su un'isoletta, è insulso e alla lunga irritante, e quello con De Sica/Ghini/Finocchiaro, nelle intenzioni forse quello che dovrebbe trainare gli altri, si affida a volgarità, battute grossolane da osteria, cattivi odori e bottiglie infilate sulle parti intime. Insomma, la solita tiritera che ha comunque fatto discreti numeri, ma sempre più in ribasso, che puntualmente rimane sullo stomaco come una zuppa inglese avariata. E ci ribecchiamo alle prossime feste, sempre più loffiamente...
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