Regia di Neri Parenti vedi scheda film
Tema: i cinepanettoni. Svolgimento. Dopo un progressivo disfacimento dei medesimi riscontrato negli ultimi anni, quest'anno Neri Parenti e Medusa hanno rilanciato e a quanto pare il successo popolare non è mancato, contraddicendo i segnali negativi che erano nell'aria. Che il film sarebbe stato una mezza chiavica era palese. Ma era presente anche l'alternativa che si supponeva "intelligente". Il sottoscritto ha abboccato come un idiota e ha scelto dunque di vedere "Natale col boss" che si è rivelato una schifezzuola (altro che intelligente, Lillo & Greg & Mandelli annegano in una pellicola pietosa). Allora mi son detto "proviamo a vedere il cinepanettone classico, quello con le "maschere della commedia italiana dell'arte", quello volgare ma di un volgare hardcore sanamente popolare. Beh, altro errore madornale: un'autentica schifezza. Film desolante. Un tristissimo inno al cattivo gusto e al peggiore occhieggiare al pubblico più incline ad un cinema di meteorismi e peti. E non fa male più di tanto (ci abbiamo fatto il callo) anche vedere un bravo (bravissimo) attore come Massimo Ghini che fa il guitto solo per soldi (sfido chiunque a suggeririmi altre possibili motivazioni). Mentre qualche sommovimento intestinale lo procura ancora intercettare una Angela Finocchiaro (a me personalmente non è mai piaciuta ma secondo alcuni è attrice sensibile e ricchissima di talento) esibirsi in una serie di numeri talmente idioti da risultare imbarazzanti. Christian De Sica è terribile, francamente intollerabile, per nulla divertente. Luca Argentero mostra tutti i suoi limiti da attore improvvisato partito dal Grande Fratello. Dario Bandiera che potrebbe (ho detto "potrebbe") rappresentare una comicità generosamente popolare qui è servito in modo orrido da una sceneggiatura sotto il livello di guardia che lo fa sembrare uno scemo. E può apparire paradossale che la sola che si salva è un'attrice che sulla carta giudicheremmo modesta e invece (ancorchè penalizzatissima da ruolo e sceneggiatura entrambi inconcepibili) lei si rivela divertente (è l'unica). Sto parlando di Ilaria Spada. E ancora su di lei vorrei aggiungere che Ilaria (posso dirlo -da ometto- che è una gnocca spaziale?) è un'attrice versatile con più d'una freccia al suo arco (ne "Gli utimi saranno ultimi" di Massimiliano Bruno mi era piaciuta da morire). Altra (s)conferma: Fausto Brizzi è un autore davvero scadente, ma questo già lo sospettavo (nonostante nel "giro romano der cinema" sia assai coccolato). Trovate, dialoghi e gag sono imbarazzanti, incastonati dentro una storia che più cretina non potrebbe essere. Ma al Popolo Bue queste cose piacciono. E si sa che chi vince ha sempre ragione. E io gliela lascio tutta (la ragione).
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