Regia di Paolo Costella vedi scheda film
Lo standard è quello di uno sceneggiato per la prima serata di una rete generalista.
Anche in seguito alla partecipazione di Massimo Boldi al rancido Ma tu di che segno 6? si paventava il peggio del peggio. Fortunatamente, la quinta commedia di Natale del comico lombardo in assenza di Christian De Sica è di sicuro più carina dei detestabili Olé, La fidanzata di papà e Matrimonio a Parigi. Il copione di Gianluca Bomprezzi e del regista Paolo Costella è spudoratamente debitore dei film con Totò e Peppino De Filippo e, più in generale, delle farse nostrane degli anni Cinquanta: l'umorismo poggia sull'antidiluviano divario culturale tra Nord e Sud Italia e su caratterizzazioni regionali vistosamente obsolete. La verosimiglianza è bandita per principio (la scena in cui a Boldi e a Biagio Izzo precipita in testa la campana della chiesa), però, almeno, sciatteria e trivialità sono molto al di sotto della soglia di guardia e si riesce a lasciarsi andare a qualche sorriso a cuor leggero, innanzitutto grazie al buon cast e a qualche gag simpatica. Ciò malgrado, Enzo Salvi è irritante (per di più, il suo ruolo è accessorio), il dileggio dei programmi televisivi sul wedding planning è di pura facciata, gli equivoci sentimentali da pochade incancrenita sono tutti stravisti e lo standard è quello di uno sceneggiato per la prima serata di una rete generalista (product placement incluso).
In colonna sonora (scritta da Michele Braga) compare addirittura At Last di Etta James.
Film APPENA PASSABILE (5) — Bollino VERDE
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