Regia di Paolo Costella vedi scheda film
Sull’asse nord/sud, quello fondativo di molta commedia (all’)italiana, Massimo Boldi recupera il suo doppio Lorenzo Colombo, che arriva anche dal cinema dei Vanzina (Yuppies - I giovani di successo, Sognando la California) e Neri Parenti (Vacanze di Natale ’95), qui nei panni di un industriale lombardo a cui il figlio sta per dare il dolore più grande: si sta per sposare con una ragazza meridionale. Se la deve così vedere con la famiglia di lei e soprattutto con il padre della sposa, il pizzaiolo interpretato da Biagio Izzo. Dal cinepanettone classico alla commedia matrimoniale. Dove le nozze sono il filo conduttore che unisce San Valentino a Mare (che è in realtà Polignano), le Bahamas e Parigi. Paolo Costella prova a seguire lo schema dei film natalizi dei suoi predecessori, ma gli sketch appaiono ormai fiacchi e ripetitivi. Ne risentono anche i gag visivi (il navigatore che parla, Colombo nel carrello del pranzo), dove lo scontro con gli oggetti appare un pallido ricordo di quelli che Boldi metteva in gioco con Christian De Sica negli anni 80 e 90. E risulta debole anche lo sguardo sul presente, con il reality sui matrimoni, il cui contorno kitsch e barocco è privo però della necessaria follia che invece permeava in qualche modo Qualunquemente. La coppia che funziona meglio, forse, è paradossalmente quella di contorno composta da Peppe Barra e Salvatore Misticone nei panni di Don Gaetano e Santino, uno cieco, l’altro sordo.
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