Due killer arrivano in città e uccidono un tizio da tutti conosciuto con il soprannome di "Svedese". Potrebbe sembrare un regolamento di conti ma un agente delle assicurazioni si mette a indagare sul passato della vittima. Scopre così che lo svedese, un tempo ottimo boxeur, si unì a una gang capeggiata dal criminale Colfax. E con lui commise un imperdonabile errore, innamorandosi della moglie.
Note
Tratto da un fulminante racconto di Hemingway, un noir poderoso, dalle atmosfere piene di inquietudine, tutto costruito sulla dialettica tra passato e presente (flashback strepitosi). John Huston collaborò alla sceneggiatura. Rifatto anni dopo da Don Siegel.
Indubbiamente ben fatto e con una storia discretamente solida, un'ottima regia e delle più che buone prestazioni attoriali..... ma la storia 's-monta' nel finale.
Tra i cinque noir migliori di sempre. O'Brien perfetto (e sottovalutato), la Gardner brilla di luce propria (come sempre), Lancaster miracolato (e all'esordio), Dekker insegna. Fanta-cinema.
Un noir a cui le personalità dei protagonisti donano un’aura straordinariamente vivida: l’ombra è accesa dalle passioni, dalle sfumature del carattere, dal bagliore delle intuizioni e dal lampo del sospetto, in un gioco di luci che trasferisce, sullo schermo, l’originale complessità delle situazioni. La sceneggiatura trae spunto dall’opera The Killers… leggi tutto
Due loschi individui (William Conrad e Charles McGraw) giungono in una sperduta cittadina e uccidono Pete Lunn, soprannominato "Lo Svedese" (Burt Lancaster), un uomo dal passato oscuro che lavorava come addetto alla pompa di benzina del paese.
La morte dello "Svedese" lascia parecchi punti irrisolti, e l'agente assicurativo Jim Reardon (Edmond O'Brien), insospettito, decide di indagare per…
Un agente assicurativo indaga sulla morte di un meccanico in una cittadina sperduta. In realtà il meccanico era un ex pugile caduto in disgrazia che decide di prendere la strada della malavita. Noir ben fatto, con atmosfere cupe e attori adattissimi al ruolo. La storia d’amore fulminate ma allo stesso tempo velenosa tra Lancaster e Gardner diventa perno del film. Buon ritmo.
Indubbiamente ben fatto e con una storia discretamente solida, un'ottima regia e delle più che buone prestazioni attoriali.
Per quanto riguarda l'intreccio rimangono alcuni punti oscuri che vengono alla luce proprio nel finale quando... si arriva alla fatidica domanda... ma perché assassinare lo Svedese dopo così tanto tempo?
In effetti era una domanda che…
Un ispettore assicurativo (O'Brien) indaga sulla morte del gestore di un distributore di benzina del New Jersey, noto come "lo svedese" (Burt Lancaster) e con un passato da pugile. Scopre così che l'uomo, molti anni prima, aveva commesso una rapina i cui proventi non erano ancora stati ritrovati. A muovere i fili del complicato ingranaggio sembra esserci una donna amante…
Mancanti:
- Nijûshi no hitomi (1954)
- It Always Rains on Sunday (1947)
- Went the Day Well? (1942)
- Me and My Gal (1932)
- Gardiens de phare (1929)
- The Blue Bird (1918)
Dilatato e declinato nella storia di un piccolo gangster distrutto dall'amore per una donna malvagia, del folgorante racconto di Hemingway, del suo fatalismo rimane ben poco; un noir di buona fattura, cupo, a cui danno lustro le raffinate luci di gusto espressionista del veterano Elwood Bredell.
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Commenti (3) vedi tutti
Tanta roba.
commento di moviemanIndubbiamente ben fatto e con una storia discretamente solida, un'ottima regia e delle più che buone prestazioni attoriali..... ma la storia 's-monta' nel finale.
leggi la recensione completa di BradyTra i cinque noir migliori di sempre. O'Brien perfetto (e sottovalutato), la Gardner brilla di luce propria (come sempre), Lancaster miracolato (e all'esordio), Dekker insegna. Fanta-cinema.
commento di old boy