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Rapinatori

Regia di Julien Leclercq vedi scheda film

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La recensione su Rapinatori

di alan smithee
6 stelle

Rapinatori contro spacciatori: l'esperienza maturata sul campo svanisce nel nulla quando un gruppo di ladri professionisti si immischia suo malgrado in un affare losco e rischioso inerente una banda di trafficanti di droga. Un action teso dal gran ritmo forte di scene d'azione realistiche e ben girate.

Rapinatori professionisti, re dell’assalto ai camion blindati, si evolvono e si affacciano verso il mondo, per loro sconosciuto, del traffico di stupefacenti.

Anche nel crimine la professionalità e l’esperienza pagano: se nel “core-business” della banda ogni imprevisto viene affrontato con estrema professionalità e prontezza risolutiva, il mondo della droga vede il gruppo impreparato e vittima di una rappresaglia sanguinosa e spietata.

Girato con gran mestiere e nel rispetto di ritmi serratissimi, Braqueurs, ovvero “rapinatori”, è un film che nulla aggiunge alle mille altre pellicole dedicate ad imprese delicate od impossibili, quelle che nobilitano il delinquente rendendolo, oltre che padrone dello schermo, anche un cattivo-buono di cui nutrire rispetto.

Ma è un film veloce, scattante, breve e concitato che sa trattenere e a tratti avvincere, grazie anche all’apporto fondamentale di interpreti tosti e molto credibili, tra cui primeggiano il “creolo” Sami Bouajila, da anni portavoce impegnato e credibile di molto “cinema della banlieue”; lo affianca lo sguardo più sconvolto ed attraente del cinema giovane francese, ovvero quel Guillaume Gouix che dai tempi de Les Revenants televisivo, continua a crescere e a sbalordire con la fisicità prorompente della sua recitazione sofferta e del suo sguardo allucinato: la difesa strenua ed inutile dell’unità familiare messa a dura prova da un nemico spietato che non ha pietà di nulla, si traduce nella fissità allucinata di un suo sguardo che lascia il segno e misura con precisione impressionante la soglia più lancinante di un dolore che è molto più di una tortura fisica, riguardando la sfera affettiva più ravvicinata e importante, in cui spesso, come in questo caso ed in quello del capo banda, risiede la ragione di vita che conduce a passi pericolosi e a mosse risolutive fatali.

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