Regia di Pavel Giroud vedi scheda film
Un pugile condannato per doping deve fare da accompagnatore perenne di un malato di AIDS nell'ambito di una sperimentazione nella Cuba anni '80. Sopportazione reciproca che lascia il posto a complicità e collaborazione in un film curioso non completamente riuscito né brillante come promette.
Nella Cuba dei pieni anni '80, funestata come tutto il resto del globo dallo spettro del contagio da AIDS, il governo ha deciso il ricovero forzoso dei malati in strutture controllate da un sistema militare che li rende come prigionieri, galeotti di lusso ma anche cavie per sperimentazione di nuove cure.
Viene deciso di affiancare ogni malato da un "accompagnante", su base volontaria o in alternativa utilizzando condannati per reati minori.
Al malato David, capita il muscolare Horacio, ex campione di pesi massimi di boxe in lizza per le Olimpiadi, squalificato per accuse di doping e per questo condannato alla pena di accompagnatore.
Dovrà scortare il malato nel suo giorno settimanale di libertà, convivenza assieme a lui per registrare comportamenti e tendenze caratteriali come fulcro di un nuovo rsperimenro8di affiancamento perenne col malato.
La diffidenza tra i due regna indiscussa e prepotente, fino a che i due capiscono che, collaborando, potranno ognuno contribuire ad aiutare il suo compagno traendone piccoli benefici di sicura reciproca convenienza.
Il film racconta la nascita, contrastata e controversa, di una intesa che sfocia in una amicizia sincera, pur se non disinteressata: il malato cerca spazi propri di fuga, il pugile intende ricominciare ad allenarsi.
Girato a Cuba con un certo dispendio di somme visibile (riprese studiate, utilizzo di dolly e steadycam con frequenze sin troppo ostentate) El Acompanante fornisce un ritratto curioso di un'epoca non lontana e la conferma della sensibilità quasi ossessiva dello stato cubano per le profilassi sanitarie, unite ad una tendenza alla segregazione, tipica di un regime assolutismo, per quanto mio atipico, che ha caratterizzato l'isola caraibica nell'ultimo secolo.
Alcune figure di contorno (la bella malata innamorata del pugile) appaiono un pò fragili e la recitazione dell' attore fisicatissimo che interpreta coerentemente il pugile, si rivela del tutto dilettantesco, ma il film si rivela una operazione almeno curiosa e lodevole di un certo valido contesto scenografico ed ambientativo.
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