Un ragazzino, emarginato dagli amici perchè troppo basso per giocare a basket, trova il suo nuovo eroe in Lucio Dalla, piccoletto che ha saputo farsi strada nella vita. La compagna di scuola che gli piace tanto, guarda caso, si chiama Anna: come la protagonista di Anna e Marco di Dalla.
Instant-movie: sull'ondata di commozione generata dall'improvvisa e prematura scomparsa di Lucio Dalla (marzo 2012), Vito Palmieri scrive e dirige questo Anna bello sguardo, titolo tratto da un verso di Anna e Marco, fra i maggiori successi del cantautore bolognese. Piccola fiaba metropolitana, il cortometraggio - 15 minuti appena di durata - mostra innanzitutto le ottime capacità del regista, attivo già da qualche anno e premiato in vari festival attorno al mondo; il lavoro segue una direzione asciutta e una narrazione senza troppi fronzoli, che sanno però comunicare con efficacia gli stati d'animo messi in gioco nella storia, con un gran bel finale, commovente perchè effettivamente reale (le riprese della diffusione pubblica di Anna e Marco dagli altoparlanti sotto casa di Dalla, in pieno centro a Bologna, sono vere, come gli sguardi incantati della gente per strada). I due giovani interpreti sono acerbi, ma poco importa nell'economia complessiva dell'opera, pensata in primis come tributo a Lucio Dalla - e come tale perfettamente riuscita. 6,5/10.
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