Regia di John Huston vedi scheda film
Un Huston abbastanza anomalo, compresa la scelta dell'attore protagonista, eppure pur, evidentemente, lontano dalle sue abituali scelte, riesce a ripulire una storia che altrimenti sarebbe andata decisamente fuori dai canali che invece la portano ad una soluzione più che accettabile. Il tema Usa e Giappone è spostato alla fine dell'ottocento, ma il clima senz'altro quello di una riappacificazione, anche cinematografica, delle due nazioni per cui negli anni '50 vennero fatti diversi film di questo genere, con uno sfondo sentimentale giudizioso. Naturalmente il fattore americano salvatore del mondo, non manca, ma grazie ad Huston le note toccate sono leggere, anche se presenti. Huston ha accettato questo film su commissione per motivi evidenti, ma nel complesso lo anche salvato da un sceneggiatura ovvia e datata ed impostando Wayne in maniera davvero anomala, ma decisamente giusta.
Una storia che a leggerla si intravde tutto il nazionalismo tronfio americano, ma Huston ha saltato qualche ostacolo rendendolo gradevole.
Ha fatto molto per scremare quello che aveva sotto le mani ed in parte ci è riuscito introducendo anche motivi di ironia
Ha saputo seguire la mano del regista e si è ricavato un personaggio che forse non ripeterà più nella sua carriera, una leggerezza quasi aristocratica.
Bellissima, anche se leziosa
Il collaboratore traduttore
Ottimo volto giapponese con passaggi troppo bruschi, ma non per colpa sua
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