Regia di Wim Wenders vedi scheda film
Troppo lungo,troppo ambizioso,troppo movimentato,troppo futuribile:per questo film di Wim Wenders la stampa si è mossa in tutti i sensi,con un unico comune denominatore,un sostanziale rimprovero all'autore tedesco per avere esagerato.Probabilmente c'è del vero in questo;in uno straordinario carnevale di incontri bislacchi,tecnologia prossima ventura,luoghi e usi tra i piu'diversi,si snoda un'estenuante ricerca amorosa di una donna di fine ventesimo secolo,che insegue il bizzarro William Hurt.Tutto è molto frenetico,il ritmo è qua e la'forzato,ma di qui a definirlo un film sbagliato mi pare sinceramente eccessivo.Sostenuto da una delle piu'belle colonne sonore degli ultimi vent'anni,fatta soprattutto di canzoni di gente come U2,REM,Peter Gabriel,Lou Reed e altri ancora,"Fino alla fine del mondo" è film imperfetto,mai noioso nonostante la lunghezza consistente(due ore e quaranta):magari criticabile la troppo netta flessione drammatica che coglie l'autore al punto chiave di tutta la vicenda,rischiando di portare la storia sul patetico,dopo aver giocato molto ironicamente su un mondo egoista e vanitoso,capace di usare una straordinaria tecnologia in modo pressoche'superfluo,ma completamente smarrito di fronte a uno sfascio planetario sempre piu'palese e inarrestabile.Memorabile l'interpretazione di William Hurt,nella falsa indifferenza che mostra per celare un dolore crescente e con poche speranze.
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