Siamo nel 1999. Claire sta tornando da Eugene, a Parigi. Dopo un incidente d'auto, due rapinatori le affidano una valigia piena di soldi; più tardi dà un passaggio a un uomo misterioso, Trevor, braccato da un killer e in possesso di un rivoluzionario strumento per la riproduzione dei ricordi... Ha inizio così un lungo inseguimento attraverso nove nazioni, dall'Europa all'Australia, alla ricerca di sé.
Note
Wim Wenders si butta a capofitto nella civiltà dell'immagine di un domani che è già oggi, per riemergerne con l'esortazione a un salutare ritorno alla parola scritta. Tra omaggi al cinema e alla pittura, un'opera densa e vertiginosa. Grande colonna musicale.
poesia visiva. come qualche altro film di wenders. mi viene in mente anche 'il cielo sopra berlino', mentre negli ultimi mi e' piaciuto decisamente meno.
Quindici anni per vederlo realizzato, 23 milioni di dollari per finanziarlo, seicento persone di troupe, 20 attori, 8 città e quattro continenti per l'ambientazione: Venezia, Parigi, Berlino, Lisbona, Mosca, Tokio, Los Angeles e l'Australia.
E non è detto che questo film di Wim Wenders sia un "capolavoro", forse non basta che una pellicola duri tre ore (delle 6 originarie della… leggi tutto
VOTO : 6,5.
E’ un lavoro ambizioso questo di Wim Wenders, pieno di difetti di varia natura, ma anche affascinante, un trip di spunti diversi, un assemble irrisolto, ma anche in grado di affascinare se ci si lascia trascinare e se non ci si ferma troppo a riflettere.
Un professore (Max Von Sydow) ha messo a punto un sistema in grado di far vedere alle persone cieche delle immagini… leggi tutto
Il cinema di Wim Wenders è stato sempre affascinato dalla comunicazione e dal viaggio intesi come sperimentazione, ricerca, sfida e dolore di sé. Nel 1991 arriva nelle sale FINO ALLA FINE DEL MONDO, ambientato in un futuro 1999 in cui oltre ai temi portanti citati prima, il regista tedesco parla di minacce sul pianeta da parte di un satellite nucleare, di un’invenzione che… leggi tutto
Quindici anni per vederlo realizzato, 23 milioni di dollari per finanziarlo, seicento persone di troupe, 20 attori, 8 città e quattro continenti per l'ambientazione: Venezia, Parigi, Berlino, Lisbona, Mosca, Tokio, Los Angeles e l'Australia.
E non è detto che questo film di Wim Wenders sia un "capolavoro", forse non basta che una pellicola duri tre ore (delle 6 originarie della…
"L'occhio non vede allo stesso modo del cuore."
Until the end of the world può rappresentare il capitolo finale del primo percorso registico di Wenders, quello che è cominciato dai lavori vicini alle tendenze un po’ disomogenee del nuovo cinema tedesco degli anni 70, per approdare verso una graduale sopraffazione dell’immagine a scapito di ogni senso reale…
1999. Mentre sulla Terra incombe la minaccia della caduta di un meteorite, Claire (Solveig Dommartin), derubata da un rapinatore di banche (William Hurt) al quale ha dato un passaggio in auto, gira per mezzo mondo al seguito dell'uomo che porta con sé uno strano marchingegno costruito dal padre (Max Von Sydow) e che dovrebbe mettere la madre cieca (Jeanne Moreau) in condizioni di vedere,…
Bene ...bene sembra proprio che la play di Marco Bi abbia avuto un bel successo e molti utenti si sono accodati esprimendo il loro pensiero sullo svalutamento colossale subito dall'area play negli ultimi tempi ma se…
VOTO : 6,5.
E’ un lavoro ambizioso questo di Wim Wenders, pieno di difetti di varia natura, ma anche affascinante, un trip di spunti diversi, un assemble irrisolto, ma anche in grado di affascinare se ci si lascia trascinare e se non ci si ferma troppo a riflettere.
Un professore (Max Von Sydow) ha messo a punto un sistema in grado di far vedere alle persone cieche delle immagini…
Il cinema di Wim Wenders è stato sempre affascinato dalla comunicazione e dal viaggio intesi come sperimentazione, ricerca, sfida e dolore di sé. Nel 1991 arriva nelle sale FINO ALLA FINE DEL MONDO, ambientato in un futuro 1999 in cui oltre ai temi portanti citati prima, il regista tedesco parla di minacce sul pianeta da parte di un satellite nucleare, di un’invenzione che…
Che Wenders abbia un'innata capacità suggestiva, ovverosia di incantare e stimolare lo spettatore, è un dato di fatto. Che i suoi film non siano mai banali, pur parlando di massimi sistemi o tematiche già ipersfruttate (pure qui: il ruolo dell'immagine nella nostra società, il futuro cui andiamo incontro, la vita come inganno dei sensi, etc.), è altrettanto…
Quando il film è così coinvolgente che a confronto il Tavor è come il Prozac. Come addormentarsi appena in sala si sono spente le luci e risvegliarsi due spettacoli dopo perchè stanno…
Della relazione tra cinema e sogno si è sempre parlato tantissimo: il rapporto è quasi destinale, forse anche perché la nostra memoria onirica è a tal punto immaginifica. Per molti registi poi riuscire a…
Ugole e celluloide. Biopic di grandi interpreti, camei, comparsate, attori che rivelano doti insperate (ma anche qualche latrato...). I performer che sono stati cooptati dal cinema e quelli cui il cinema ha reso…
Ci sono, in alcuni film, momenti in cui la narrazione si sospende, oppure si concentra in attimi prevalentemente visivi e sonori, il cui valore va oltre la funzione immediatamente narrativa. Possono essere momenti…
Da quando hanno iniziato a fischiare le loro "blue notes" nelle praterie americane, i treni si sono impressi nell'immaginario di Hollywood e del mondo intero. Difficile che il loro binari non corressero paralleli a…
Non vedenti, a volte anche invisibili. Una moltitudine come in Cecità, il film di Mereilles tratto dal lavoro del premio nobel Saramago, o solitari e disperati come la protagonista di Dancer in the Dark, una…
Dopo molti anni da quando ho visto la versione "tagliata" passata su RETE 4 in seconda serata, sono riuscito a comprare il cofanetto di 3 dvd di questo immenso, esagerato ma geniale film di Wenders e posso dire che ne vale la pena. Innanzitutto c'ha messo quasi 8 anni per realizzarlo tra scrivere la sceneggiatura, trovare i soldi e film girati in mezzo ("IL CIELO SOPRA BERLINO"), non ha caso il…
Ti faccio del male, e tu chiederai perchè, gridandolo nei vicoli ed al cielo. Ed avrai tra le mani un vaso ricolmo di gioia e dolore per scorgervi il tuo dio mimetizzato nell'assurdo di una sofferenza che è antica…
LA DORMIENTE ERA PLACIDAMENTE RANNICCHIATA SUL LATO DESTRO, IN POSIZIONE FETALE, DENTRO UNA PICCOLA CAVITÀ DELLA ROCCIA, DEL TUTTO NONCURANTE DELLA RIGIDA TEMPERATURA INVERNALE TENDENTE QUASI AI ZERO GRADI. MI PARVE…
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Commenti (1) vedi tutti
poesia visiva. come qualche altro film di wenders. mi viene in mente anche 'il cielo sopra berlino', mentre negli ultimi mi e' piaciuto decisamente meno.
commento di pea