Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Film che partecipò alla Mostra di Venezia e che vinse il Nastro d'Argento come miglior film ed il David di Donaltello per la sceneggiatura, il film è scritto e sceneggiato dallo stesso Avati. Diciamo che è fra le opere meglio riuscite e più in equilibrio da lui fatte. Un film anche non facile per la complessità dei personaggi, essendo un film corale, e con pochi tratti, da vero pittore, riesce a delineare situazioni e personaggi. Riesce a colpire con sfumature, sguardi e poche parole là dove alle volte non basta neanche la maledetta voce fuori campo, ed è senz'altro uno dei film meglio riusciti di questo regista, che oggi mi delude abbastanza, anche per la su arroganza e camaleontica partecipazione politica. Io sono il primo a non discriminare nessuno per ragioni politiche, ma lui ha esagerato prendendosi tutto quello che poteva prendersi e farsi passare per un animale al sacrificio, cosa che non lo è mai stato.Speriamo in un futuri migliore per lui, le ultime opere, benché spaparazzate, non mi hanno assolutamente convinto in specie l'ultima con la Ricciarelli, dove l'unico personaggio davvero bello è quello di Albanese e per merito stesso dell'attore.
In questo film c'è un cast davvero strepitoso e che, a parte quello citato da Film Tv, si devono rammentare Valeria Bruni Tedeschi, quasi agli esordi; Massimo Bonetti, afecionados di Avati, qui in un ruolo ben fatto ed originale;Enrica Maria Modugno, nel ruolo della sorella del fidanzato, davvero bravissima e vibrante; Massimo Botosso che avrebbe meritato una carriera diversa e lo dimostra ad ogni occasione; non voglio dimenticarmi di Roberta Paladini, una promessa mancata dal mercato ma non certo da questa brava attrice.
Siamo nel 1936 e due ragazzi si fidanzano ufficialmente, lui viene da una famiglia borghese di Bologna lei da una famiglia contadina, l'incontro delle due famiglie ci farà vivere dei momenti singolari nella quotidianità della vita.
Musica di Ortolani nei canoni della storia
Il ruolo del padre puttaniere e strano, perfetto come sempre
L'inquilino che ha pochi mesi di vita ,in visita con l'amante giovane, un ruolo delicato e che Andreasi (morto da poco) ha saputo tracciare con particolare bravura
Quando questa attrice prometteva bene, senza strafare e facendo i ruoli che le dicevano di fare, oggi è completamente diversa ed insopportabile
Nel ruolo della madre dello sposo, ancora Soldini aveva da venire, ma lo stesso merita la nostra attenzione nella sua delicatezza del tratto.
Un'ottima prova, dove magari questo autore regista ha pigiato troppe volte, ritornardoci sopra non sempre con risultati convincenti
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