Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne vedi scheda film
L'imprevisto va ad inserirsi nel racconto quotidiano, fino a divenire la quotidianità stessa
Avete presente quei film "asciutti", senza fronzoli e merletti qua e là, dove sarà impossibile scrollarsi di dosso quella sensazione di solitudine e abbandono?
Bene, "La ragazza senza nome" è uno di quei film che ti fa rimanere incollato alla poltrona perchè vuoi sapere come va a finire, ma soprattutto perchè in fondo la protagonista ( la dottoressa Jenny interpretata da una bravissima quanto imperturbabile nella sua fragilità Adèle Haenel) è un'eroina normalissima.
I minuti scorrono e a mio parere la scelta di dedicare una parte non indifferente del film al racconto della quotidianità di Jenny non fa altro che accrescere l'empatia nei suoi confronti e nella sua storia, tanto ordinaria quanto sconvolta improvvisamente dall'imprevisto che ti fa mettere in discussione tutto, in primis te stessa.
L'indagine, condotta alla Simenon ( e scordatevi di vedere alcuna scena di violenza...finalmente) va ad inserirsi all'interno del racconto quotidiano, fino a divenire la normalità stessa.
Consigliatissimo anche a chi come me ama di solito altre tipologie di film!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Condivido appieno il tutto quanto scritto nel primo periodo. Il film pone al centro della storia il tema della responsabilità di fare una scelta. Poi vuole dimostrare che nessuna scelta va presa alla leggera, anche quelle che sembrano banali. Col rigore e la coerenza etica di sempre. Ciao.
Commenta