Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne vedi scheda film
Una folgorante istantanea
Diciamolo subito: non è un capolavoro. I Dardenne si confermano però cavalli di razza, sanno girare, sanno catturare con la forza delle immagini e i dialoghi essenziali quello che serve per capire tutto. Non c’è colonna sonora, non c’è retorica, non ci sono secondi fini, la protagonista resterà “sconosciuta” fino alla fine. Stavolta i Dardenne usano il giallo per raccontarci uno spaccato di vita fatto di sensi di colpa, di piccole comunità, di omertà. E lo fanno con la grazia di cui sono capaci, senza dilungarsi nel “retrobottega” dei personaggi che sono lì a muoversi in quell’istante senza un passato e senza un futuro. I Dardenne scattano una istantanea folgorante ponendoci di fronte una realtà “fastidiosa”, ma che è la realtà più autentica. A dispetto delle trama, non aspettatevi un film travolgente con una fine che regola tutto. Non sono questo i Dardenne, il loro è un cinema puro e come tutte le cose pure hanno delle ruvidità lontane dai principali mainstream cinematografici.
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