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La ragazza senza nome

Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne vedi scheda film

Commenti brevi
  • Tra giallo e film "sociale" Buon lavoro dei fratelli "Dardenne"

    leggi la recensione completa di Furetto60
  • OPERA SOTTILE, GARBATA, INCISIVA; COME SEMPRE SANNO ESSERE I F.LLI DARDENNE DIETRO LA CINEPRESA... DA VEDERE...

    commento di DavideKingInk80
  • Una dottoressa competente, lucida, sensibile e coraggiosa, senza amici o amanti, che vive nel suo ambulatorio e fa visita ai pazienti in piena notte... avercene di gente così ! Nel suo minimalismo, il film non emoziona, ma è piuttosto un riuscito teorema sociale. Voto 6.

    commento di ezzo24
  • Lento e noioso.. due ore buttate via; voto 2 perché ben diretto.

    commento di stokaiser
  • I Dardenne, forse non all'altezza dei loro film migliori. In ogni caso, un signor film.

    leggi la recensione completa di laulilla
  • Nel giuramento di Ippocrate, il senso della sacralità della vita e la rivalsa contro la cattiva coscienza della civiltà occidentale. L'eroismo senza macchia di una santa laica tra lo squallore e l'indifferenza della periferia belga è forse il tributo anti-realistico ad un cinema morale diventato maniera; ma va bene così.

    commento di maurizio73
  • I Dardenne trasmettono le loro idee servendosi della figura di una ragazza dai solidi valori, con un forte senso di responsabilità, irreprensibile, che, scottata da un errore per lei imperdonabile, trova il coraggio per restituire la dignità perduta ad un corpo sconosciuto ed abbandonato nell'indifferenza e nel silenzio generali.

    commento di degoffro
  • Film lento e noioso gli attori sembrano persone vere, ambienti realistici.. ma storia noiosa.. si scopre il colpevole ma non siamo felici.. la vita difficile dei pazienti della dottoressa non cambia forse non era importante il nome ma scoprire le condizioni difficili delle persone

    commento di Solomonica66
  • Film minore dei due grandi registi,anche poco credibile,ma un camice bianco non l'hanno mai messo a questa dottoressa che visita in studio sempre in borghese,invece di indirizzarla solo a farle fare la poliziotta (cosa che non le compete)per me uno striminzito 6.

    commento di ezio
  • L'imprevisto va ad inserirsi nel racconto quotidiano, fino a divenire la quotidianità stessa

    leggi la recensione completa di esaala87
  • da quando i grandi Dardenne hanno deciso di rendere più "briose" le trame dei loro film, cercando di spettacolarizzarli un po' di più, hanno purtroopo perso dello smalto...e ormai troppo spesso si fanno prendere la mano, infarcendo le storie di ingenue assurdità. peccato, perché quello che vogliono raccontare sarebbe sempre importante e necessario.

    commento di giovenosta
  • Anche quando piacciono di meno, il loro stile riconoscibile riesce a toccare le corde dello spettatore, a fargli guardare la realtà che lo circonda. Il nuovo film dei due registi belgi sa cogliere l'attualità più stringente, con quel rigore e quella coerenza che continua a fare proselitismi tra pubblico e autori.

    leggi la recensione completa di Kurtisonic
  • E quindi sì, i Dardenne, anche se nell’ambito di quello strato antropologico della periferia belga in cui hanno sempre indagato, stavolta hanno scelto un vero thriller, che avrebbe potuto essere un vero e proprio poliziesco se avessero preferito come protagonista una poliziotta e non una dottoressa.

    leggi la recensione completa di michemar
  • Una folgorante istantanea

    leggi la recensione completa di siro17
  • Forse avrebbero fatto bene, a Cannes, e dividere salomonicamente in due il premio. Ma così va il mondo!

    leggi la recensione completa di yume
  • La vittima vuole essere guardata, i carnefici non vogliono (ma si spingeranno davanti l'obbiettivo..). La vera "ragazza senza nome" è la protagonista, la "regista" invisibile, di cui non sappiamo niente..ma che è sempre davanti alla mdp. I Dardenne non girano più film veri, la Verità è diventato un tema.

    commento di EightAndHalf
  • Una dottoressa non risponde al richiamo di una porta che bussa al suo studio.Questa omissione costa la vita ad una ventenne immigrata. Il senso di colpa spinge la donna ad indagare spingendosi ove la polizia non può o non vuole arrivare. Splendido polar con cui i cineasti si confrontano su temi a loro nuovi, mantenendo stile e risultati eccellenti.

    leggi la recensione completa di alan smithee