Regia di John Dower vedi scheda film
Il documentarista inglese Louis Theroux decide di studiare da vicino Scientology, incuriosito dall'alone di leggenda e di morbosità che gli sta attorno. Si reca perciò a Los Angeles, dove ha sede il quartier generale della 'chiesa' fondata dallo scrittore di fantascienza L. Ron Hubbard, e cerca di entrare in contatto con qualche rappresentante del culto. Theroux prende soltanto porte in faccia e perciò decide di mettere in scena con attori debitamente preparati alcuni episodi controversi che riguardano Scientology.
L'idea di partenza è molto intelligente: dato che i 'fedeli' al culto di Scientology sono sottoposti a lavaggio del cervello e si comportano come veri e propri attori cinematografici, perché non raccontare la storia della 'religione' inventata da L. Ron Hubbard con degli attori? Tanto più che gli appartenenti a tale culto rifiutano in ogni modo di collaborare con l'ambiente esterno a loro. Il punto però sfugge spesso di mano a Louis Theroux, noto documentarista di origine britannica, pungente provocatore di natura, che in questo lavoro disperde ripetutamente il flusso narrativo in rivoli sterili, tra boutade ironiche e momenti in buona sostanza inutili per il significato di fondo dell'opera (es.: la comparsa in scena dell'aspirante attrice Paz). Il lato più interessante di My scientology movie è senz'altro l'approccio con alcuni ex membri della 'chiesa', naturalmente rinnegati nell'immediato da Tom Cruise & soci: Marty Rathbun, Jeff Hawkins e Steve Mango, che raccontano la loro versione di alcuni fatti a dir poco controversi. Purtroppo non si scava più di tanto alla ricerca della verità, ma il ritratto degli adepti di Hubbard che ne esce è comunque piuttosto inquietante, anche alla luce degli strani episodi (e delle svariate minacce) che si verificano durante le riprese di My scientology movie. 5/10.
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