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Zuppa di pesce

Regia di Fiorella Infascelli vedi scheda film

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La recensione su Zuppa di pesce

di mm40
4 stelle

Il padre, produttore cinematografico dal carattere non facile; la figlia, ribelle di natura, che nascostamente però ammira il padre; un ritrovo estivo di famiglia allargata è l'occasione per rispolverare ricordi, scontri, sogni e, forse, anche per un nuovo inizio.


Con questo titolo Fiorella Infascelli, giunta all'opera seconda nel lungometraggio cinematografico, intende senz'altro proporre un omaggio al padre, il produttore Carlo Infascelli, e alla sua famiglia allargata che con il cinema ha sempre avuto un profondissimo legame (Paolo Infascelli, fratello della regista e regista a sua volta, è il marito di Paola Comencini, regista anch'essa e figlia del regista Luigi Comencini, nonché madre dell'attore Roberto Infascelli, che è cugino del regista Alex Infascelli... e la lista potrebbe andare avanti ancora a lungo, arrivando peraltro in un paio di salti anche alla sceneggiatrice Giulia Calenda e a suo padre, il politico Carlo Calenda). Insomma: il cinema per Fiorella Infascelli è sempre stato una sorta di ossigeno, da respirare a pieni polmoni fin da bambina, e in questa pellicola il fatto risulta fin troppo chiaro; la regista dà del tu alla macchina da presa e sa come gestire un racconto – francamente non ispiratissimo – facendo leva su una serie di interpreti ben assortiti. Nel cast spiccano infatti i nomi di Philippe Noiret, Chiara Caselli, Renzo Montagnani, Macha Meril, Lucrezia Lante della Rovere, Lou Castel e della giovanissima Yvonne Sciò, all'epoca celebre per un popolarissimo spot televisivo della Sip (futura Telecom). Se la confezione dunque funziona a dovere, sulla sceneggiatura che la regista scrive insieme a Patrizia Pistagnesi ci sarebbe invece qualcosa da ridire: i colpi di scena latitano, le banalità no, il ritmo va e viene e certe forzature, certi fellinismi alla ricerca dell'effetto nostalgico e dolceamaro urtano un po'. La Infascelli proseguirà a girare per qualche anno per il piccolo schermo, tornando in sala soltanto nel 2003 con Il vestito da sposa. 4/10.

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