Regia di Hanna Polak vedi scheda film
32° TRIESTE FILM FESTIVAL - IL CINEMA DELL'EUROPA CENTRO-ORIENTALE - ED. 2021 - Wild Roses - Registe in Europa
Un film che riprende la vita, o molta parte di questa.
La regista Hanna Polak ha speso un decennio della propria esistenza a filmare la vita della piccola, bellissima e biondissima Yula, che la sorte agra ha destinato a nascere presso una famiglia errabonda che ha trovato dimora in una delle più grandi discariche sovietiche, sita a pochi chilometri dal centro storico di Mosca.
Scopriamo che la ragazzina è solo una dei tanti costretti ad arrangiarsi in quell'ambiente malsano, in cui tuttavia costoro riescono a trovare rifugio meglio che altrove, costruendosi bivacchi e ripari tra le zone meno devastate dall'approssimarsi delle ruspe, tra avvallamenti e colline che i detriti finiscono col tempo per formare sedimentando i rifiuti che li compongono.
Yula cresce nel posto più malsano del mondo, protesa a vivere la vita giorno per giorno, nell'intento di sopravvivere al freddo di quelle regioni particolarmente ostili, ricostruendosi ogni giorno o quasi il giaciglio e la casa che dovrà proteggere lei ed i suoi cari la notte successiva rimane incinta, avendo tuttavia il tempo e il garbo di aprirsi alla curiosità garbata, costruttiva e mai morbosa o insistita, della regista Hanna che ormai entra nelle intimità familiari con la disinvoltura e la naturalezza di chi viene ormai accettata come un membro a tutti gli effetti di quel disgraziata ma coesa famiglia.
Troveremo in seguito Hanna ormai ventenne, con un viso ed un fisico che ormai hanno in gran parte perso la purezza e la perfezione dell'età adolescente, alle prese con la famiglia che nel frattempo è riuscita a crearsi, alle prese con l'affidamento del suo primo, vero, agognato appartamento che finalmente la allontani per sempre da quell'incubo di residenza forzata che fu per tutti quegli anni la discarica.
Something better to come possiedeil tatto più opportuno per raccontare una incredibile storia di vita estrema a cui la sorte regala una sorta di lieto fine che riesce tuttavia a mantenere la vicenda strettamente ancorata alla realtà, senza incedere mai in tentazioni fuorvianti di tipo melodrammatico.
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