Regia di Vincenzo Salemme vedi scheda film
Due sconosciuti appena lasciati dalle rispettive fidanzate si ritrovano a parlare in un bar. Decidono così di vendicarsi conquistando ognuno l'ex dell'altro, sfruttando ciò che sanno di loro, per poi abbandonarle crudelmente.
Non ci vuole un fine intenditore di cinema per riconoscere nella trama di Se mi lasci non vale una sgraziata scopiazzatura del nodo centrale di Delitto per delitto (1951) di Hitchcock; certo però che per confondere la magistrale tensione e i meccanismi logici impeccabili tipici del 'maestro del brivido' con le bolse commediole sentimentali di Salemme serve invece un pubblico di totali sprovveduti. Gag risapute, narrazione singhiozzante, personaggi mai del tutto definiti psicologicamente, un'impostazione teatrale di base: le pecche del cinema salemmiano sono tutte presenti, inclusa la scarsa propensione al cambiamento, naturalmente; la freschezza dei primi testi e dei primi lungometraggi dell'artista partenopeo si è persa da tempo e rimane così soltanto il mestiere - non poco, ma solo quello. Il suo e quello dei suoi collaboratori, in primis i compagni di scena: Carlo Buccirosso, Paolo Calabresi, Serena Autieri, Tosca D'Aquino, con una parte laterale per Carlo Giuffrè; le risate sono come quelle della celebre rubrica della Settimana enigmistica: "a denti stretti". Il Governo italiano ha ritenuto questo film 'opera di interesse culturale' e pertanto meritevole di fondi ministeriali; la sceneggiatura è accreditata, oltre che al regista, a Paolo Genovese e a Martino Coli. 3/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta