Regia di Paolo Genovese vedi scheda film
Genovese rinfresca il filone del cinema da camera e spiazza con un colpo di scena finale all'americana.
Sotto l'eclisse lunare di una notte romana, guizzano a galla verità inconfessate perché inconfessabili, trattenute nel gargarozzo per mera vergogna, per meschina comodità o semplicemente per quieto vivere. La cena del massacro è apparecchiata con sensazionale cura da Paolo Genovese, che ripete l'exploit di La banda dei Babbi Natale con un film estremamente adulto e amaro in quanto immerso fino ai capelli nella stretta contemporaneità (si spazia dall'uso dei social network al dramma dell'omofobia, dal concetto di amore a quello di matrimonio). Il gioco di agnizioni, sotterfugi ed equivoci è perfetto (nonostante un paio di smagliature che saltano all'occhio) e gli attori, da Marco Giallini ad Alba Rohrwacher, da Giuseppe Battiston ad Anna Foglietta, da Kasia Smutniak a Valerio Mastandrea ed Edoardo Leo, sono tutti da standing ovation, credibilissimi nelle vesti di personaggi credibilissimi. Anche autore del complesso copione con Rolando Ravello, Paolo Costella, Paola Mammini e Filippo Bologna, Genovese rinfresca il filone del cinema da camera e spiazza con un colpo di scena finale all'americana (verrebbe da pensare ad Inception e ad M. Night Shyamalan) che sancisce dolorosamente l'ipocrita falsità dei rapporti umani nell'era del telefonino. Ma l'ipotesi di crollo delle maschere prospettata un attimo prima è comunque un bagliore in cui sperare.
Musica di Bungaro e Cesare Chiodo. Canzone originale di Fiorella Mannoia lungo i titoli di coda.
♥ Film OTTIMO (8) — Bollino VERDE
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