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Perfetti sconosciuti

Regia di Paolo Genovese vedi scheda film

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La recensione su Perfetti sconosciuti

di ChelaRossa
1 stelle

Recensione svogliata per un film svogliato:

 

Ha qualcosa di comico? 

No, o almeno vorrebbe esserlo ma sbaglia qualunque tempo comico, non lascia respirare le inquadrature, appena sembra che la camera si assesti riparte come un treno, solo che a differenza di quest'ultimo non ha alcuna fermata.

Non si può ridere per un "sto cazzooo!" cioè no basta.

Zero struttura comica (che si tratti di umorismo basato sull'aspettativa e il ribaltamento di questa o si tratti di usare l'inquadratura stessa come mezzo comico, NIENTE).

 

Ha qualcosa di drammatico?

In realtà si, com'é stato scritto. La telefonata della figlia che parla di andare a casa del suo ragazzo per fare sesso facendola sentire in vivavoce a tutti è una delle cose più imbarazzanti che abbia mai sentito, quanto è credibile una situazione del genere? va bene il gioco (in realtà no, che cazzo accettano tutti di fare sto gioco se poi sono delle merde??) ma a un certo punto stacchi e vai a parlare da un'altra parte con tua figlia per una faccenda così intima, e tra l'altro la madre che è una troia si incazza pure della figlia che sta CHIEDENDO un parere su cosa dovrebbe fare...ripeto, imbarazzante.

La tizia che si alza la gonna per far vedere che non ha le mutande...

Insopportabile la musica che incalza ogni singola volta che si scopre qualcosa di "marcio" del personaggio, veramente c'è bisogno di trucchetti così piatti? il montaggio dice niente? il linguaggio del corpo? no eh?  

E non se ne può più di fare la moralina sulla parola frocio sperando che lo spettatore si senta in colpa dopo che il tizio racconta (con in sottofondo quel pianoforte infernale) in modo estenuante quanto gli dia fastidio quella parola, il cinema funziona in un'altra maniera, è un pò lo stesso principio degli spot di sensibilizzazione per mettere il casco in moto, con la madre che arriva e piange vedendo l'incidente del figlio, sono trucchetti infimi per toccare facilmente le corde più sensibili della gente ma il problema è che dopo dieci minuti te ne sei scordato non te ne frega più nulla anzi, ti vien voglia di fare il contrario...frocio.

"Essi vivono" te lo ricordi perché è una rappresenzazione della realtà attraverso espedienti (in quel caso fantascientifici) che mettono in moto il cervello facendoti pensare per esempio che quel THIS IS YOUR GOD scritto sulla banconota non sia una cosa fine a se stessa ma che abbia un significato più ampio.

 

Ci sono altri mille motivi per la quale non funziona questo film ma sinceramente non me li ricordo e non ho voglia di ricordarmeli.

Ah, e non mi si venga a dire "Che cazzo dici, alla fine si capisce che non hanno fatto il gioco"

Altro errore, perchè si presenta questo twist finale? da cosa è dato? nella diegesi del racconto non c'è nulla che mi suggerisca il fatto che io stia guardando una cosa al posto di un'altra (la luna inclusa). Anche qui, servono espedienti bisogna sfruttare il mezzo del cinema (voce narrante, il tipo di mondo del racconto, mockumetary) ne esistono infiniti e invece è buttato così, è andata in quella maniera perché si. 

Come al solito, non ho voglia di fare il bastian contrario perché mi diverto ma semplicemente perché si sta perdendo la cognizione di cos'è il cinema, si sta cercando solo di compiacere lo spettatore nella maniera più distruttivamente semplice che esista, lo spettatore non deve fare nessuno sforzo va solamente accontentato ormai. Invece sarebbe bene che lo spettatore pigli un attimo coscienza di come funzioni un racconto perchè sono sicuro che chi negli anni 60 abituato a hitchcock o wilder andava a vedere un film (anche se fosse completamente ignorante di cinema) se ne accorgesse se non funzionava dal punto di vista narrativo. 

 

Carpenter, Hitchcock e Wilder riuniti solo per Paolo Genovese...questo si che è il potere del cinema! 

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