Regia di Paolo Genovese vedi scheda film
Dopo una serie di film piuttosto mediocri e sempliciotti come Immaturi, Immaturi-il viaggio e l'ultimo Sei mai stata sulla luna?, Paolo Genovese decide di alzare l'asticella e mettersi alla prova con una commedia di stampo quasi francese, senza quel ritmo e quella verve tipica di film come il recente Cena tra amici, di cui noi italiano abbiamo fatto un remake, Il nome del figlio.
Perfetti sconosciuti dunque si inserisce proprio in questo solco, con un soggetto originale del regista.
Tutto ha inizio durante una cena come tante fra amici di vecchia data, amici che pensano di sapere tutto l'uno dell'altro. Tra una provocazione e l'altra, i sette decidono di fare un gioco, cioè mettere i loro cellulari (moderni diari segreti) al centro del tavolo, infrangendo così la loro privacy: infatti per tutta la durata della cena, ogni messaggio, chiamata o whatsapp verrà letto/ascoltato da tutti. Questo gioco è la miccia che fa innescare una reazione a catena, portando alla luce bugie e tradimenti. Il tradimento è proprio il tema chiave su cui insiste il regista romano, vizio da cui (quasi) nessuno si salva. I personaggi, due coppie sposate da tempo e con figli, una coppia di giovani sposini e un amico single (ma non troppo), hanno tutti qualcosa da nascondere, che sia una piccola bugia innocente o addirittura relazioni segrete e il tono cinico che aleggia tra i commensali rende questa commedia piuttosto amara, trovando però anche un po' di spazio per alcune trovate comiche, soprattutto affidate a Giuseppe Battiston, che sembra essere il comic relief del film, lo zucchero che addolcisce una tazza di caffè nero e pungente.
I personaggi, interpretati da bravi attori, sono presentati in modo semplice ma efficace e sono mossi con intelligenza all'interno di questo spazio chiuso, che diventa sempre più claustrofobico, da una regia che sembra seguire uno schema teatrale, fino ad arrivare all'atto finale con tanto di colpo di scena che ribalta tutto, lasciando ancora di più l'amaro in bocca.
E dunque un film italiano interessante, una commedia cinica con grandi attori e una regia curata che dimostra il talento di Genovese e la sua voglia di aggiungere qualcosa di nuovo al panorama attuale della commedia italiana.
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