Regia di Paolo Genovese vedi scheda film
"Questa sera siete voi che avete fatto coming out... non io!"
In una cena organizzata nell'occasione di un'eclissi di luna, quattro amici da sempre e le loro compagne si sfidano a rivelarsi l'un l'altro mettendo a disposizione di tutti le telefonate e i messaggi che arriveranno nel corso della serata. Un gioco che presto manifesterà tutti i suoi pericoli...
Le cene fra amici sono diventate il nuovo topos della commedia italiana e francese (La Cena fra Amici; Il nome del Figlio; Dobbiamo parlare); un modo per rappresentare l'intimità più che l'azione, e dare la possibilità ai personaggi - chiusi in una sorta di unità di tempo e di luogo - di battagliare dialetticamente fra di loro.
Paolo Genovese, che da "piccolo" (ovvero agli inizi) aveva esordito con Incantesimo Napoletano, una bella favola surreale, mentre poi successivamente si era diretto sui binari più saldi (commercialmente) delle commedie old style (La banda dei Babbi Natale, Immaturi), mi ha sorpreso non solo dando al suo film un taglio teatrale in cui è riuscito a far emergere la psicologia dei vari personaggi, ma anche sapendo far virare il registro inizialmente comico in una tensione drammatica che il pubblico percepisce e patisce, almeno fino alla scena finale della ginnastica in strada.
Grande intelligenza e senso della misura si uniscono nelle battute spassose che gli amici si riversano contro con la noncuranza di chi è abituato a ferirsi ed essere ferito, ma anche nell'escalation tensiva in cui la presunta trasparenza ad ogni costo diventa elemento di violento sopruso nelle vite che ognuno di noi, nel bene o nel male, si costruisce.
E quando sembra che si sia superato il limite della decenza tra i segreti manifestati, ecco un bel finale che rimette in gioco tutto e tutti.
Da non perdere la telefonata fra padre e figlia di un grande e convincente Marco Giallini.
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