Regia di Paolo Genovese vedi scheda film
Ci sono vite pubbliche, vite private, vite segrete. E vite ultra segrete.
Perfetti sconosciuti rende bene l'idea. E lo sliding doors applicato con perizia da Genovese incastra azioni e reazioni coniugando l'esagerato col possibile.
Infinita la filmografia che regola beghe familiari o di amicizia in un ambito teatrale come questa classica cena tra amici, occasione di incontro spensierata.
Qui l'aggancio alla deflagrazione lo offre la tecnologia che incombe sulle nostre vite. Sugli smartphone spesso c'è un altro io che muove le fila e tiene contatti tra noi e il mondo, un mondo abbreviato, un mondo a portata di tasto, che riduce distanze e silenzi, un mondo che può fare a meno di guardarsi dritto negli occhi. Ma che proprio per questo, spesso toppa.
Manca la misura umana a questo tenere tutto sotto controllo.
E mettere tutto in tavola, anche se sotto forma di gioco, come accade nel film, può rivelarsi devastante. E lo diventa.
Il manipolo di attori che si presta all'evento poi, risulta quanto mai azzeccato e in parte (forse qualche dubbio per il “mio” Edoardo Leo ogni tanto sprecato nelle caratterizzazioni che lo vedono - come in questo caso - poco intimista e troppo sbruffoncello), ma intanto mi godo un Giallini ai massimi livelli, Battiston e Mastrandrea che gigioneggiano a loro agio, e anche un reparto femminile a reggere degnamente botta (con la Foglietta un gradino sopra le altre).
Certo in questa serie di rivelazioni materiali, sfuggono motivazioni e necessità, sfugge la forma del desiderio, le ambizioni del cuore vengono addomesticate in fretta anche perchè, concentrate in due ore, penalizzano, ma gettano il seme per un'analisi che può continuare.
Magari mentre scarichiamo applicazioni per la sim dell'anima, quella che tiene nascosta anche a noi i suoi traffici, che sfuggono a volte anche alle nostre sensibilità più profonde.
Ma quello è un altro film ancora..
Per ora teniamo stretta la mano al nostro amore mentre usciamo dal cinema col sorriso a pensare: “ma guarda questi che si inventano”..
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