Regia di Volfango De Biasi vedi scheda film
Due poliziotti ritardati sono sulle tracce di un boss della camorra che, per evitare di essere riconosciuto, si sottopone clandestinamente a una plastica facciale chiedendo di diventare il sosia di Leonardo Di Caprio (questo sì che gli garantirebbe il totale anonimato, già). I chirurghi sono bravissimi, ma entrambi un po' sordi e lo trasformano in Peppino Di Capri. Intanto ai due poliziotti minus habens si aggiunge una stangona mozzafiato che, sotto copertura, si finge una battona; il trio dovrà riuscire a distinguere quale sia il vero Peppino e quale il boss, mentre i due chirurghi se la danno a gambe per evitare ritorsioni da parte dei camorristi.
Era difficile fare peggio di Un Natale stupefacente, uscito l'anno precedente per la regia dello stesso Volfango De Biasi e con Lillo & Greg, come qui, protagonisti, sempre in una produzione De Laurentiis; era difficile, ma impegnandosi un po' gli sceneggiatori (De Biasi, Lillo & Greg, Alessandro Bencivenni, Tiziana Martini e Francesco Marioni) ci sono perfettamente riusciti. Le perplessità su Natale col boss sarebbero talmente tante che non ha più nemmeno senso porsi domande, al termine della visione; i punti problematici salienti del lavoro sono altrettanto diffusi che, piuttosto, si fa prima a dire cosa nel film funzioni: l'intesa fra L&G, senza dubbio, e la simpatia di Peppino Di Capri, special guest che, pur non essendo affatto un attore, riesce sullo schermo di gran lunga meglio della maggior parte del cast artistico; e poi, sinceramente, il nulla. Gag coprolaliche a valanga, con un fiorire ininterrotto di "ma vaffanculo", "mo' m'hai rotto il cazzo", "a stronzo" e via sacramentando; una trama esilissima e del tutto prevedibile; una serie di espedienti comici risaputi e insipidi che culminano tristemente nel più sconfortante dei "la vuoi una forchettata?", "sì", e colpo di forchetta su una gamba: tutto ciò (e molto altro) nasconde l'interrogativo principale relativo all'opera: cosa c'entra il Natale? Nel cast anche Giulia Bevilacqua, Michela Andreozzi, Giovanni Esposito, Paolo Ruffini e uno dei Soliti idioti; nel finale cameo imbarazzante della presentatrice tv Antonella Clerici, che chiude la storia in maniera forzata e posticcia, suscitando più inquietudine che ilarità. Se avete intenzione di vedere questo film, un solo avvertimento: siate forti. State pronti davvero a tutto. 1/10.
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