In un passato remoto, in un villaggio semi-abbandonato ai piedi di una montagna vive Agostino con la moglie Nina e il figlio Giovanni. La montagna si erge come un muro contro i raggi del sole, che non arrivano mai a illuminare la loro terra, ridotta a pietre e sterpaglia. Nonostante tutto gli suggerisca di andarsene, Agostino non vuole sottomettersi all'indigenza e decide che il destino della sua famiglia è lì, tra le vette. La sua non è solo caparbietà, ma la certezza che le nostre radici non possono tradirci, che non dobbiamo permettere alla miseria di appropriarsi delle nostre vite e, sostenuti dal nostro spirito, possiamo riportare il sole su ogni destino.
L'iraniano artefice di gran parte di questo film deve proprio odiare la montagna. A proposito, risibili gli sfondi sonori che opprimono continuamente i personaggi di notte e di giorno, non mi dilungo sui dettagli ma quello che ci propina il regista non ha nulla a che vedere con i suini reali della Natura di montagna. Gran mattone
Vite solitarie in Montagna tempo fa,Pellicola abbastanza lenta e pesante comunque con un'idea non cosi' malvagia da proporre al Pubblico : pero' non facile da digerire.voto.4.
La montagna respira, la montagna ruggisce.
Impone la sua ingombrante presenza, allunga la sua pesante ombra su chi ancora ne abita le pendici, condizionandone, plasmandone il vissuto quotidiano.
Agostino, come un ennesimo Davide contro il gigante Golia, sfida la montagna maledetta, aspro patrimonio di una natura matrigna ereditato dagli antenati del luogo, tormento atavico che non… leggi tutto
VENEZIA 73 - FUORI CONCORSO
Da anni ormai il regista iraniano Amir Nadefri è legato all'Italia e in particolare al Festival veneziano.
In occasione della sua ultima produzione, girata sulle montagne del nostro arco alpino e prodotto con fondi nazionali, il noto cinesta ci catapulta in un cupo Medioevo ottenebrato da una carestia ed una mancanza di luce che condiziona e rende quasi… leggi tutto
Parliamo di cosa è diventato il cinema di Amir Naderi.
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Riporto qui un virgolettato di Maurizio Gily, “consulente in viticoltura sostenibile e biologica, divulgatore scientifico, coordinatore di progetti di ricerca e sviluppo e docente presso l’Università…
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VENEZIA 73 - FUORI CONCORSO
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Commenti (3) vedi tutti
L'iraniano artefice di gran parte di questo film deve proprio odiare la montagna. A proposito, risibili gli sfondi sonori che opprimono continuamente i personaggi di notte e di giorno, non mi dilungo sui dettagli ma quello che ci propina il regista non ha nulla a che vedere con i suini reali della Natura di montagna. Gran mattone
commento di green70belle le immagini,ma storia e dialoghi non credibili. Il linguaggio va da un italiano aulico a urla bestiali. Pesante da seguire.
commento di cammerciVite solitarie in Montagna tempo fa,Pellicola abbastanza lenta e pesante comunque con un'idea non cosi' malvagia da proporre al Pubblico : pero' non facile da digerire.voto.4.
commento di chribio1