Regia di Jean-Pierre Jeunet, Marc Caro vedi scheda film
In una Francia (post) apocalittica, un palazzo ancora non completamente diroccato ospita una macelleria e un condominio di inquilini stravaganti. Il proprietario dello stabile sembra essere lo stesso titolare della macelleria "Delicatessen", che espone all'esterno una targa con un bel porcellino. Peccato però che di maiali non se ne senta più neanche l'odore e probabilmente di molti altri mammiferi ("il fischietto simula il richiamo del topo-femmina nei confronti del topo-maschio" "e cosa te ne fai, visto che dei topi non ce ne sono più?"). Ma allore da dove viene la carne venduta dal Macellaio? e come mai costui cambia garzone così frequentemente?...
Non sappiamo cosa sia successo, ma si ipotizza qualcosa di grave in quella nebbia fumosa in cui si perde l'orizzonte e dove si intravedono solo macerie. Gli ospiti dello stabile si danno da fare per pagare l'affitto con i lavori più strani, ma a volte essi non basteranno e servirà solo l'estremo sacrificio, mentre intanto la carestia ha costretto parte dei presunti sopravissuti a trasformarsi in vegetariani o in mangiatori di lumache da coltivare persino nel salotto di casa.
In questo contesto, sottolineato da una fotografia sottoesposta e virata all'ocra, si muovono i personaggi ripresi spesso dal basso e con obiettivi grandangolari ad esaltare certe caratteristiche fisiche o espressioni del volto, con l'innegabile influsso di Fellini in uno e Terry Gillian nell'altro. Jean Pierre Jeunet dipinge un'atmosfera retro, quasi fissata fra improbabili anni '50 e '60, esibendo figure grottescamente irriverenti o stralunate, tra cui spiccano il macellaio stesso, il Garzone-Clown, l'aspirante e sfortunata Suicida, il Mangiatore di lumache.
Se ha un limite la pellicola, questa è in una trama che non evolve: tutta concentrata a descrivere se stessa ed il suo contesto, si sa sin dalla prima scena di cosa si tratta e cosa si vuol rappresentare.
Ma nella strada che porrterà il Regista alle successive prove, tra cui memorabile Il favoloso Mondo di Amelie, questo momento di transizione si comprende benissimo.
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