La recensione su Delicatessen

di supadany

8 stelle

VOTO : 6/7.

Jean Pierre Jeunet, con l’assistenza del fidato Marc Caro, realizza un affresco fantasioso, surreale, con tante idee visive notevoli a sorreggere una storia di base non troppo elaborata.

Louison (Dominique Pinon), arriva in un edificio per fare il tuttofare, assunto da un macellaio, padrone di casa, che si diletta nel traffico di carne umana in un’epoca (imprecisata) dove si trova molto poco da mangiare in giro.

La prossima vittima disegnata sarà proprio Louison, ma a complicare le cose subentra l’amore della figlia per il clown, mentre gli altri abitanti del condominio hanno atteggiamenti, a loro modo diversi, ma sempre originali e stravaganti, tra una donna che non riesce a suicidarsi, passando ad un anziano allevatore di rane e lumache, per arrivare a due dispettosi bambini.

Intanto sotto l’asfalto, nelle fogne, i Trogloditi entrano in azione per salvare l’uomo in un finale convulso dove accadrà un pò di tutto.

Se la storia di fondo è molto semplice, Jean Pierre Jeunet ha il merito indiscutibile di raccontarla con uno stile molto personale che riesce a fondere elementi di natura diversa (humour, amore, thriller, fantasy), creando un piccolo mondo tutto suo (sfruttando tra l’altro pochi spazi, ovvero una manciata di appartamenti) che non si può etichettare facilmente.

E in questo mondo orchestra i movimenti dei diversi personaggi creando dei piccoli siparietti deliziosi (ad esempio dove le diverse attività svolte dai personaggi in locali differenti danno vita ad una piccola orchestra) fino ad arrivare nel finale risolutore con un paio di invenzioni originali e divertenti.

Dunque un film che ci regala un modo di vedere le cose alternativo e frizzante, dove la storia, riletta a parte, non regala molto, ma dove il contorno riesce ad essere molto prelibato.

Una gioia per gli occhi, senza dimenticarsi del cuore (in fondo è una storia d’amore non convenzionale) per un divertimento lontano dal banale.