Due soldati vagano nella nebbia. Uno ha una pagnotta, l'altro muore di fame; il primo concede un morso di pane al secondo in cambio dei suoi occhi. Il secondo acconsente a farseli togliere, poi comincia a vagare per le campagne finchè trova un albero miracoloso.
Uno dei primi lavori cinematografici di Joao Cesar Monteiro, cineasta colto, ambizioso e già autore di qualche cortometraggio e di un paio di lungometraggi non passati inosservati dalla critica, ma di difficile accesso per il vasto pubblico. In particolare con Veredas (1978) Monteiro aveva aperto un ciclo di opere incentrate sulle radici nazionali, ciclo ulteriormente concretizzato poi nella trilogia di cortometraggi detti ‘racconti tradizionali portoghesi’ a cui questo Os dois soldados (I due soldati, letteralmente) appartiene. Venticinque minuti appena di narrazione flebile, tempi dilatati, pochi personaggi, dialoghi laconici, toni surreali; a tutti gli effetti un’opera ancora una volta ostica, seppure dotata di maggior linearità nella trama rispetto ai coevi film di Monteiro; il regista si occupa anche della sceneggiatura e in fase produttiva è assistito dalla televisione di Stato portoghese (RTP). 5/10.
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