Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Film tra i più criticati di Verdone, per non dire sbeffeggiato a ganasce spalancate vista l'improbabile parte che l'autore e protagonista si è autoinflitto.
Verdone commissario in azione è veramente imbevibile perchè non ha la faccia da sbirro e nemmeno da drogato cammuffato a ruota e intossicato, bisogna quindi prenderlo come una variazione della sua indole imbranata su cui aleggia la sconfitta perennemente.
La nota positiva viene invece dall'interazione con il piccolo Federico Rizzo già visto in "Ladri di saponette" di Nichetti dove però non parlava mai, qui invece parla eccome soprattutto con Verdone e sviluppa un personaggio divertente, discolo ma tenero e questo è un bene per far mantenere stabile la linea di galleggiamento di un film: è risaputo che se un bambino al centro della storia è negato il bacio della morte marchia il film implacabilmente, per fortuna di Verdone e del suo pubblico non è questo il caso e qualche scena diverte come quella della pasta strascicata e dell'interrogatorio funzionano, insomma le gag vanno, cio' che non va è la sottotrama poliziesca davvero esile e Verdone non è a proprio agio con le scene d'azione che risultano scolastiche e poco covincenti; in compenso se il piccolo protagonista si salva l'attrice che fa la sua mamma è davvero scarsa, in special modo quando fa la dura con Verdone, contento lui che l'ha ingaggiata.
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