Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Commediola di buoni sentimenti e poco (niente?) altro, questo Il bambino e il poliziotto si inserisce perfettamente nella scia dei due ultimi lavori del regista, sceneggiatore (qui, come praticamente sempre, con la premiata coppia Benvenuti/De Bernardi) e protagonista: dopo Io e mia sorella e Compagni di scuola, Verdone tenta nuovamente la carta dell'impegno virato però a una comicità leggera e amarognola. Un bambino abbandonato a forza dalla madre (arrestata) è qui il perno di una stori(ell)a che vive di banalità, luoghi comuni, scenette più o meno prevedibili, per quanto di tanto in tanto godibili (specialmente per quanto riguarda il ruolo di eterno perdente che Verdone si auto-affibbia, con un personaggio decisamente in linea con la commedia all'italiana: spaccone, sbruffone, vanaglorioso, ma alla luce dei fatti perennemente sconfitto e deriso). La nota positiva principale della pellicola sta tutta nella simpatica e per nulla deludente presenza del piccolo Federico Rizzo, che però non avrà una futura carriera nel cinema; il bambino recita discretamente (quindi bravo anche Verdone nel saperlo dirigere) e sicuramente meglio di attori adulti come Adriana Franceschi, praticamente inguardabile. Il bambino e il poliziotto è il nono film di Verdone dietro la macchina da presa: in nove anni pare un risultato eccessivo e in effetti sembra che all'attore romano non sia rimasto più di tanto da dire. 3,5/10.
Il commissario Carlo arresta una giovane madre single; il figlio piccolo della donna verrebbe affidato ai servizi sociali, se Carlo non decidesse provvidenzialmente di prenderlo con sè, confidando in un rapido rilascio della madre. Cosa che non avverrà.
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