Nel 1923 un'aggressione fascista elimina fisicamente Don Minzoni, parroco nel ferrarese, personaggio molto noto in zona e fervente antifascista. L'omicidio viene insabbiato dai piani alti con la complicità di Italo Balbo, ma, grazie alle inchieste giornalistiche e agli scandali politici che ne seguirono, è destinato a diventare un caso esemplare degli inumani metodi violenti utilizzati dagli uomini del Duce per zittire gli oppositori.
Pellicola televisiva realizzata con passione politica e documentazione storica appropriata, su sceneggiatura di Massimo Felisatti e Fabio Pittorru (con consulenza di Gabriele De Rosa), diffusa nel cinquantennale dal barbaro assassinio di Don Minzoni. Prete benvoluto dalla comunità di Argenta, uomo orgoglioso della propria rettitudine, Giovanni Minzoni subì un'aggressione squadrista l'anno precedente l'assassinio, in circostanze simili, di Giacomo Matteotti, altro elemento sgradito al regime; i due delitti hanno in comune inoltre il tentato insabbiamento da parte dei piani alti della politica e della magistratura italiana, nonchè l'essere stati entrambi smascherati ben presto (quantomeno presso l'opinione pubblica, in via ufficiosa) per essere rivelati come omicidi fascisti. Leandro Castellani era attivo come regista di sceneggiati televisivi già da una decina di anni; continuerà a lavorare per la Rai anche nei successivi decenni, anche se il suo periodo di più intenso lavoro rimangono gli anni Settanta. Delitto di regime - Il caso Don Minzoni è un prodotto confezionato in maniera assolutamente accettabile, pur essendo evidentemente girato senza troppi mezzi e con una durata eccessiva per la materia narrativa: dopo mezzora delle oltre due ore di proiezione il protagonista è già morto, il resto del film spiega come le vicende si dipanarono a seguito dell'assassinio di Don Minzoni, soffermandosi in particolare sulla figura controversa di Italo Balbo. Castellani è un illustratore senza particolare fantasia, ma che sa dare sufficiente stabilità e continuità narrativa alle sue storie; qui ha a disposizione un cast privo di grossi nomi, ma valido: Raoul Grassilli, Giulio Brogi, Ivano Staccioli, Antonio Salines, Giacomo Piperno, Sergio Fiorentini. Davvero piacevole la colonna sonora: non per caso, perchè è firmata dai fratelli De Angelis. 4/10.
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