Regia di Ricky Tognazzi vedi scheda film
Principe, un capo-ultras della Roma, esce dal carcere, ove era finito per motivi non legati al tifo, e riprende il proprio posto, guidando un gruppo di tifosi a Torino, per seguire la trasferta contro la Juventus. Viaggia insieme a Red, amico e compagno di tifo, il quale però ha sottratto la donna a Principe mentre questi era in galera, e vorrebbe cambiare vita. Il film ha come vicenda cardine il conflitto latente tra Principe e Red, e come sfondo il mondo del tifo violento, nel quale dominano valori distorti - solidarietà e senso di appartenenza al gruppo, rivalità verso ultras avversari , cui però si è accomuniti dall'omertà, odio verso la forza pubblica. Molto ben tratteggiati i protagonisti: al nichilista Principe, spaccone e materiale, è contrapposto Red, animato da ideali maggiormente apprezzabili, ma non coraggioso ed indubbiamente incapace di compiere il "salto" che lo porterebbe dall'altra parte della barricata. La regia è tagliente, mostra con realismo quello che può essere un momento di aggregazione di tifosi violenti, senza imporre allo spettatore un giudizio specifico. Ora i ragazzi ci sembrano un'orda di teppisti, ora poco più che un allegro mucchio di studenti in gita scolastica: alcuni, presi singolarmente, rivelano caratteristiche positive (lo "smilzo" o quello che si prende cura del bambino durante il viaggio e gli scontri); considerati in gruppo, però, sono estremamente pericolosi, alla costante ricerca di scontri e incuranti delle autorità. Le scenografie mostrano, ne' più ne' meno, un'Italia a cavallo tra gli anni '80 e '90 e la colonna sonora si adatta all'azione con toni vivaci o meno. Toccanti alcuni momenti, in particolare la sequenza che mostra il bambino spaventato nel caos degli scontri nell'ultima parte del film; nonchè le sequenze immediatamente prima dei titoli di coda.
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