Regia di George Roy Hill vedi scheda film
La Stangata è quello che si dice un classico del cinema e a distanza di oltre 40 anni dalla sua uscita al cinema, viene continuamente riprogrammato. Di sicuro è il film più conosciuto di George Roy Hill, regista dell'ottimo Butch Cassidy (quello meritava qualcosa come premi forse).
Non è un film malvagio per carità, ma dopo la visione posso dire che 7 oscar sono assolutamente esagerati e non meritati, poiché alla fine è solo un buon film d'intrattenimento e nulla più.
Una coppia di delinquenti deruba per sbaglio il corriere di un boss delle scommesse. Quando uno dei due viene ucciso, il socio in fuga Johnny Hooker (Robert Redford) raggiunge l'amico del morto, Henry Gondorff (Paul Newman). I due architettano una truffa in grande stile ai danni del boss Doyle Lonnegan (Robert Shaw), facendogli credere di poter vincere grosse somme ai cavalli.
Il regista, come già nel suo precedente lavoro, riesce a mescolare abilmente commedia, thriller e gangster, grazie ad una buona ricostruzione dell'america degli anni 30' in piena depressione e che fatica ad uscire dal baratro in cui sprofondo' nella crisi del 1929.
La storia ha discreto ritmo e la chiara simpatia del pubbluco verso Johnny Hooker (Robert Redford), truffatore di strada ma in fondo con una certa etica di fondo, hanno assicurato il successo del film. In effetti Redford con la sua faccia, dava rassicurazione alle platee dell'epoca; pur essendo un truffatore e pur volendo vendicare il suo mentore ucciso, si dichiara incapace di uccidere. In sostanza, seppur vive nell'illegalità ed è si fa' portatore della disillusione degli anni 70', non solo ha dei valori positivi nascosti, ma alla fine punisce chi è peggio di lui (il boss Lonnegan). Il personaggio che finisce con il conquistare maggior attenzione è quindi quello di Henry, interpretato dal carismatico Paul Newman (che straccia Redford nel confronto attoriale), autore della sequenza registicamente più interessante di tutto il film; la partita a poker in treno contro Robert Shaw (specializzato in villain), dove mette in mostra in pochi minuti tutte le sue abilità di attore passando dalla serietà, alla presa in giro, sino alla farsa sopra le righe.
Pur essendo in piena New Hollywood quindi, La Stangata è un film in tutto e per tutto di impianto classico. Vedendo la concorrenza in ambito gangster, Johnny ed Henry, non raggiungono minimamente le vette di profonda caratterizzazione psicologica dei personaggi del Padrino uscito l'anno precedente; così come la regia di Hill non vale neanche 1/100 di quella di Coppola. Alla fine abbiamo un buon film d'intrattenimento con un discreto ritratto di amicizia maschile (ma tale aspetto era trattato molto meglio nel precedente Butch Cassidy, sicuramente più rivoluzionario), che però risulta una mosca bianca nel pieno della New Hollywood, ma comunque realizzò un incasso stratosfetico grazie alla professionalità dei suoi partecipanti e ad una colonna sonora indimenticabile. Invecchiato, ma ancora buono (alla critica non piace molto, Mereghetti e Morandini 2.5 stelline).
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