Regia di George Roy Hill vedi scheda film
Talmente celebre da non necessitare di alcuna introduzione, mi trovo essenzialmente d'accordo con il (quasi) unanime panegirico. La storia vive delle interconnessioni fra i personaggi, l'assistere alle quali è di sicuro compiacimento. Merito di una sceneggiatura robusta, dai dialoghi indovinati di un geniale brio, non ne dubito. Ma anche e soprattutto dell'effervescenza di un cast d'eccellenza. Tra i nomi si ricordano, in particolare, Paul Newman (Henry Gondorff), Robert Redford (Johnny Hooker) e Robert Shaw (Doyle Lonnegan). Uno più bravo dell'altro.
L'espressione del titolo, Sting, si riferisce al momento in cui il truffatore s'impossessa dei soldi della "vittima", con esito positivo soltanto se quest'ultima se ne accorge quando egli è ormai lontano. Suggestivo è inoltre il ricorso a una sorta di suddivisione in capitoli, con ciascuna sezione introdotta da una pittoresca cartolina a incorniciarne la testata, in uno stile vintage che per scritte e illustrazioni ricorda il Saturday Evening Post dell'epoca, in coerenza con l'ambientazione della vicenda. Scene cult: la partita a poker e il finale.
Ogni ulteriore commento sarebbe ridondante, in rapporto a quanto già si legge in ogni dove. Senza esitare oltre, ne suggerisco caldamente la visione. Uno spettacolo cui sarà un piacere presenziare e che difficilmente deluderà. Voto: 4,5/5. Originò La stangata II (1983), con personaggi e attori diversi. L'inevitabile confronto è perso in partenza.
Chicago negli anni '30. Johnny Hooker e il suo amico Luther si guadagnano da vivere organizzando truffe, ma un giorno il pollo di turno si rivela un pericoloso gangster. Luther pagherà con la vita. Hooker brama allora vendetta e si rivolge a un vecchio amico del defunto, Gondorff, uno dei più abili truffatori dello Stato. Insieme organizzano contro il boss una vera e propria "stangata".
Essa è celebre per l'uso del ragtime, in particolare il tema musicale The Entertainer di Scott Joplin, che fu adattato per il film dal compositore Marvin Hamlisch.
Nulla!
Orchestra i tempi secondo la giusta e professionale maniera, godendo in toto dei fuoriclasse qui riuniti.
Henry "Shaw" Gondorff. Pieno di fervore e appassionato. Fenomenale.
Johnny "Kelly" Hooker. A suo agio e ottimamente sortito. Travolgente.
Il boss Doyle Lonnegan. Impeccabile nella sua immedesimazione.
Il poliziotto corrotto William Snyder. Bella prova da caratterista.
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