Trama
La bella serata di Shirô (Shigeru Amachi) con la futura sposa Yukiko (Utako Mitsuya) finisce in tragedia, quando lui e Tamura (Yôichi Numata), un ragazzo dal quale Shirô sembra soggiogato, investono un delinquentello ubriaco e non si fermano a soccorrerlo. Il ragazzo muore, ma la madre (Kiyoko Tsuji), che ha visto la targa, non si rivolge alla polizia - nella quale non ha fiducia - bensì pianifica di vendicarsi insieme alla figlia Yoko (Akiko Ono). Nel frattempo, Shirô decide di costituirsi, andando contro la volontà di Tamura, ma durante il viaggio verso il commissariato, il taxi sul quale sta viaggiando con la fidanzata sbanda e finisce fuori strada, causando la morte di Yukiko. È l'inizio di un viaggio lento e inesorabile verso un inferno fatto di peccati e sensi di colpa, proprio come la casa per anziani in cui Shirô raggiunge la madre le cui condizioni si sono improvvisamente aggravate. Qui Shirô trova una sosia della fidanzata morta, un pittore che dipinge le fiamme dell'inferno, ritrova Tamura che sembra apparso dal nulla e tutto un microcosmo di peccatori destinato a patire il castigo eterno.
Note
Jigoku è il più celebre dei film horror di Nakagawa, uno dei padri dell'horror nipponico. La parte finale, che si svolge in un allucinato inferno dantesco fatto di immagini surreali e colori psichedelici, coi lamenti e la solitudine dei peccatori sulla sponda del fiume sotterraneo, accompagnata dalla voce rassegnata che canta della brevità della vita umana, sorprende per l'audacia delle scene di castigo inflitte ai peccatori, che talvolta sconfinano nello splatter.
La colonna sonora è del fedele Michiaki Watanabe, mentre la musica pianistica che accompagna l'incontro iniziale dei due fidanzati è il preludio in mi bemolle minore di Bach dal primo libro del "Clavicembalo ben temperato."
Il film è noto anche coi titoli The Sinners of Hell e Story of the Great 8-Tombed Hell.
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
Commenti (2) vedi tutti
Uno dei primi film splatter in assoluto, nonché pioniere del genere nipponico ero-guro (erotic grotesque nonsense). Opera visionaria e assolutamente astratta, che propone una coloratissima e vivace versione dantesca dell'inferno.
leggi la recensione completa di undyingUn incubo ad occhi aperti che ferisce la vista e colpisce allo stomaco, affondando i suoi artigli nella carne viva di una struttura di genere ormai giunta ad una svolta esiziale e pronta a bruciare tra le fiamme purificatrici di un inferno di celluloide dal quale rinascere, come l'araba fenice, sotto le mentite spoglie del j-horror prossimo venturo
leggi la recensione completa di maurizio73