Trama
Quando Samon Yotsuya (Shinjirô Asano) rifiuta per l'ennesima volta di concedere la mano della figlia Iwa (Katsuko Wakasugi) al samurai decaduto Iemon (Shigeru Amachi), questi lo elimina e, con l'aiuto del servitore Naosuke (Shuntarô Emi), ha buon gioco nell'addossare la colpa dell'omicidio a Usaburô (Yôzô Takamura), un ladruncolo che aveva già tentato di rapinare l'uomo ucciso. Iwa, la sorella Sode (Noriko Kitazawa) e Yomoshichi (Ryûzaburô Nakamura), il promesso sposo di quest'ultima, decidono di vendicarsi, ma durante la ricerca Yomoshiki viene ucciso da Iemon e Naosuke, che desidera sposare Sode, di nuovo addossando la colpa ad Usaburô. Le due coppie si dividono e si stabiliscono a Edo, ma senza che le due donne sappiano di trovarsi nella stessa città. Iemon e Iwa nel frattempo hanno un figlio, ma l'uomo è stanco della povera vita che conduce e quando gli si presenta l'occasione di sposare una ragazza di buona famiglia, non esita ad avvelenare la moglie e l'uomo che ha usato per inscenare un falso adulterio. Poco prima di morire, Iwa decide di portare con sé il figlio nell'oltretomba e giura di non lasciare impunito il suo assassinio. Sempre con l'aiuto di Naosuke, Iemon getta i cadaveri in una palude, ma questi si ripresentano poco dopo sotto forma di fantasmi vendicatori.
Note
Celebre horror di Nobuo Nakagawa, soprannominato "il Terence Fisher giapponese" per la serie di horror girati a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Questo, la prima versione a colori di questa vicenda, si basa sul dramma kabuki Tôkaidô Yotsuya Kaidan, scritto nel 1825 da Tsuruya Nanboku IV, che riprese un racconto già esistente, ed è probabilmente la più celebre storia di fantasmi nipponica di tutti i tempi, trasposta per lo schermo innumerevoli volte, la prima delle quali nel 1912. La versione letteraria di Nanboku ingloba anche due fatti di cronaca nera dell'epoca: l'uccisione dei rispettivi padroni da parte di due servitori e il tradimento della concubina di un samurai con un servitore, che per punizione furono gettati nel fiume Kanda dopo essere stati inchiodati ad una tavola.
Musica di Michiaki Watanabe.
Il film, che è stato presentato in prima italiana al Far East Film Festival del 2010, è noto anche come Yotsuya Ghost Story in Tokaido, The Tokaido Yotsuya Ghost Story e The Ghost of Yotsuya.
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Commenti (1) vedi tutti
Il film di Nakagawa sfronda il plot originale, per concentrarsi sulla semplicità di una vicenda che trova nell'aberrante crudeltà delle passioni umane, nei richiami alla vividezza quasi pittorica di un comune immaginario folkloristico e nella efficace rappresentazione del sincretismo religioso che ne è alla base, i suoi veri punti salienti.
leggi la recensione completa di maurizio73