Regia di Carol Reed vedi scheda film
Titolo colpevolmente un pò dimenticato, tra i classici dell'immediato dopoguerra, "Fuggiasco" è un'opera firmata da un regista di valore come Carol Reed, che può prestarsi a interpretazioni ambigue, visto che tratta di un attivista politico ribelle, che compie una rapina per trovare i fondi per la propria "Organizzazione" ( nella storia non viene mai menzionata l' IRA), uccide in una colluttazione una persona, viene ferito, e si raccontano le successive dodici ore, in una Belfast innevata, gli incontri dell'uomo in fuga con vari esempi di umanità, da delatori a comprensivi, da sleali a solidali. In questo senso, Reed privilegia, appunto, senza indugiare troppo in una visione politica, in una lettura di come gli esseri umani, al dunque delle cose, possano comportarsi, in un ampio spettro di atteggiamenti e reazioni psicologiche e comportamentali. Molto bella la parte finale, con più di un passo in una dimensione onirica, visto che il personaggio principale, ferito e in gravi condizioni, comincia a dissociare la realtà, trasfigurandola in allucinazioni, e la conclusione nella neve. Forse non è la più bella interpretazione di James Mason, come è stato scritto da qualcuno, semmai una delle tante riuscite da quello che è stato, ad avviso del sottoscritto, tra i più grandi attori del cinema britannico e americano di sempre.
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