Regia di Carol Reed vedi scheda film
Un gruppo di terroristi irlandesi compie una rapina per autofinanziarsi, ma il loro capo (reduce da una prigionia, un’evasione e una lunga latitanza, e perciò sconsigliato dal partecipare all’impresa) uccide un uomo e rimane a sua volta gravemente ferito a un braccio: la polizia e i compagni lo cercano per motivi opposti, la gente comune è incerta se proteggerlo o venderlo, un prete vorrebbe confessarlo e indurlo a consegnarsi, la ragazza che lo ama sogna di portarlo via da lì. Tutto racchiuso fra un pomeriggio e la notte seguente, il film ricorda da vicino Il traditore di Ford pur nella diversità delle situazioni: è un altro disperato vagabondaggio urbano, inevitabilmente destinato a un esito tragico. Un po’ passiva la prova di Mason, che per quasi tutto il tempo si limita a trascinarsi moribondo per le strade in cerca di rifugio; più interessante la descrizione della varia umanità che gli brulica intorno. In tv si vede una versione ridotta rispetto a quella originale, di quasi due ore, ma forse è quasi meglio così: la narrazione è più serrata.
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