Regia di Marko Skop vedi scheda film
TORINO FILM FESTIVAL 2015. FILM LAB.
EVA NOVA' (2015) di Mirko Skop.
Slovenia 2015. Eva Novà è una attrice, di oltre sessantanni, sul viale del tramonto artistico a causa della prolungata dipendenza dall'alcol. Esce dal centro di disintossicazione, in cui è stata ricoverata per la terza volta e decide di ricostruirsi una vita nuova, cominciando dagli affetti più cari. Il film comincia con un monologo "liberatorio" di Eva all'interno del centro di recupero,in piedi davanti alle sue compagne di sventura e termina con un bagno "battesimale" in una piscina improvvisata, simbolo di rinascita.
In mezzo a queste due immagini altamente simboliche, il film dura circa 105 minuti, vivono i disperati tentativi di ricerca "del tempo perduto" e dell'affetto dell'unico figlio Dodo (Milano Ondrik), di una donna segnata per sempre nel fisico e nell'anima.Il regista Mirco Skop segue passo passo ogni momento di Eva: dal ritorno a casa all'incontro con la sua compagna di bevute Jana (Gabriela Dolnà), dal viaggio in treno verso la casa del figlio fino alla disperata ricerca di un lavoro, umiliazioni e sconfitte comprese. La macchina da presa distoglie raramente lo sguardo dal volto espressivo della bravissima protagonista Emilìa Vasaryova e riprende, con realtà poetica, tutti i momenti del dramma che l'interprete esprime nella tenace ricerca di una seconda possibilità.
A tal proposito è estremamente significativo il breve dialogo tra la nuora Helena (Aniko Varga) ed Eva, a proposito di Dodo :<< Tutti abbiamo diritto ad una seconda chance>> sostiene Eva, << Certo. Ma a volte è troppo tardi >> ribatte Helena, che ha deciso di abbandonare il marito per il suo stile di vita sbagliato, dovuto all'abuso di alcolici. Sì perchè, tra i tanti imprevisti collaterali e negativi, che Eva deve affrontare in questo ostinato desiderio di vita novà, ci sono il forte risentimento e la conseguente dipendenza di Dodo, dovuti alla prolungata assenza della madre durante la crescita, quando per motivi professionali si allontanava per lungo tempo. Dodo oramai adulto, ha due figli adolescenti, che non hanno praticamente mai visto la nonna famosa, troppo impegnata a far carriera. Ha pensato a loro in tutto questo tempo la zia Manka(Zofia Martišová), sorella di Eva, costretta dalla malvagità del padre a non sposarsi e vissuta nel cono d'ombra dell'attrice da prima pagina. La non più giovane attrice Eva prova con tutte le sue forze a rialzarsi e soprattutto a non ricadere nel vizio: crede fermamente di potercela fare, anche quando l'Inferno gli si spalanca davanti agli occhi ed ha lo sguardo truce dell'amato figlio e dell'ex amante regista. Resiste Eva e provoca in noi spettatori di questa storia tanto tragica, il desiderio di fare il tifo per lei e per tutte le persone che, sebbene abbiano commesso molti errori spesso per superbia e desiderio di fama effimera, credono in una seconda vita.
Regia e sceneggiatura coincidono con Mirco Skop, classe 1974, cresciuto come documentarista e indicano una personalità di talento, che usa la scrittura con garbo e la mdp con altrettanta grazia, riuscendo a confezionare un'opera di rara profondità, con punte di assoluto lirismo artistico e interpretazioni emotive. Certo il film posa gran parte della consistenza sulle capacità attoriali di Emilìa Vasaryova, che permette all'autore di riprenderla in ogni occasione ( su tutte la scena al Party), fino a brutalizzarla e filmando continui primo piano di estrema crudezza e drammaticità. In questo film ci si commuove è vero, ma mai gratuitamente o con scene ad effetto: i dialoghi e le immagini, anche nei momenti salienti sono sempre misurati ed asciutti.<< Ecco a cosa ci riduce la vita. Ad ammazzare il tempo>>. Il film è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival 2015 ed ha ricevuto il premio della critica FIPRESCI.
Lu Abusivo.
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