Regia di Robin Pront vedi scheda film
Film asciutto con personaggi scolpiti nella loro disperazione e con nessuna possibilità di redenzione
Decisamente sopravvalutato, è comunque un buon film. Asciutto, poco parlato, fatto di sguardi e di ammiccamenti che marcano i protagonisti rendendoli plastici nel loro vuoto esistenziale. Il conteso surreale delle Ardenne, dove vivono personaggi altrettanto surreali, è lo sfondo perfetto dove si consuma la chiusura di un cerchio famigliare dove tutti hanno da perdere, e perdono. Memorabile un dialogo nel quel una delle coppie protagonista si scambia un desdiero reciproco: quello di una vita noiosa e schifosa. Tutto parte da una rapina finita male di due fratelli, uno dei quali finisce in galera per anni, ma quando esce trova la sua ex fidanzata (che era stata la sua unica speranza di vita durante la galera) col fratello. Da qui parte la catarsi. Notevoli i quadretti della famiglia riunita, tenuta insieme solo dalla disperazione.
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