Regia di Robin Pront vedi scheda film
Talmente tante volte abbiamo criticato le traduzioni italiane dei titoli dei film stranieri che forse un cappellino come questo andrebbe eliminato, però se io fossi un regista pretenderei una clausola di controllo sulle traduzioni dei titoli dei miei film, per evitare aggiunte come questa: Oltre i confini dell'amore (lo scrivo, perché vedo che FilmTv non ha accolto il sottotitolo "ufficiale"). Con un titolo del genere mi aspettavo un film sulla prima o sulla seconda guerra mondiale, dove magari si parlasse di una storia sentimentale tra un soldato tedesco e una contadinella belga, oppure tra un prigioniero francese e un ufficiale nazista. Tutto, tranne che un film come questo, per il quale sono stati scomodati paragoni eccellenti, da Kaurismaki ai fratelli Coen (in effetti il rimando a Fargo è più che esplicito) e, dato che eravamo a citare dei fratelli, perfino i fratelli Dardenne. Riguardo a questi ultimi, la vicinanza mi sembra soprattutto geografica e, se proprio si vuole vedere un richiamo, probabilmente con una certa ironia, è stato inserito nel titolo originale (D'Ardennen).
Di derivazione teatrale, il film di Pront tenta di scrollarsi di dosso questa origine, ma scivola nel granguignolesco e nel finale l'accumulo degli elementi mi sembra esagerato. C'è anche un particolare della trama che non mi ha convinto, ma preferirei non scriverlo per non rivelare a chi dovesse leggere uno dei tanti colpi di scena finali. Poi, che le Ardenne fossero una zona poco raccomandabile, anche a tacere dei film sulle due guerre mondiali, ce lo aveva già detto qualche anno fa, in un genere almeno parzialmente diverso, il regista Du Welz con Calvaire.
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