Regia di Luca Ribuoli vedi scheda film
Un imprenditore lombardo ormai avanti negli anni si ritrova ad avere a che fare con una forte crisi economica; ricorrerà (senza rendersene conto) a un usuraio e dovrà ricominciare il suo lavoro con molta umiltà, oltre che con un debito nei confronti della malavita.
Il solo motivo di interesse che può spingere alla visione di questo lavoro televisivo (sponda Rai) è la presenza di Renato Pozzetto – classe 1940, ormai 73enne e sempre più di rado impiegato sul set – come protagonista, nonché autore della sceneggiatura insieme a Francesco Arlanch e a Luciano Odorisio. Francamente poco, e le scarse – non minime: scarse – aspettative sull’opera vengono confermate in pieno; Casa e bottega è un film sulla crisi economica in ‘lieve’ ritardo (siamo nel 2013 e la questione è davanti agli occhi di tutti da ormai oltre un lustro), con una storia tenuta in piedi essenzialmente dagli interpreti e con una confezione (non fra le peggiori, ma decisamente) televisiva. Dietro la macchina da presa c’è Luca Ribuoli, già regista di qualche serie tv e pertanto indubbiamente asuo agio con questo prodotto; l’impressione è che lo spirito con cui il progetto è partito (un film agrodolce sulla crisi, a cavallo fra dramma e commedia) sia stato tradito alla ricerca di una frequenta forzatura in direzione ‘leggera’ che, paradossalmente visto che si parla pur sempre di un film con Pozzetto, qui non può funzionare. Ciononostante è ovvio che i momenti migliori sono proprio quelli più apertamente ridanciani, come certi scambi (quasi sketch a sé stanti, spesso) fra il protagonista e Nino Frassica, a discapito però della trama. Nel cast compaiono inoltre Anna Galiena, Marco Cocci, Sarah Maestri, Massimo Poggio, Stella Egitto e Cristina Marino. Suddiviso in due puntate, come da prassi per il piccolo schermo, ne esiste anche una versione accorciata a cento minuti di lunghezza. 3,5/10.
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