Regia di Mia Hansen-Løve vedi scheda film
Appassionato elogio sull’inestimabile valore degli studi filosofici, il quinto lungometraggio della regista, che si rifà in parte alla biografia dei genitori, mostra le sfaccettature di una donna – figlia, moglie, madre, docente – colta nell’incessante dialettica che anima i suoi rapporti con gli altri, siano essi familiari o di ambito lavorativo. Diverse posizioni sugli aspetti della vita, di concetto o activa, vengono presentate e passate al vaglio senza perdere l’intrinseca coerenza tra pensiero e azione che la donna, pur nei cambiamenti, rivendica con orgoglio. Alcuni eventi dolorosi (tradimento del marito e conseguente separazione; morte della madre) la costringeranno a mettere in discussione le priorità della sua esistenza, guidata dal potere della ragione che riconosce sempre l’importanza alla parola detta e soprattutto scritta: lo sguardo dello spettatore non può fare a meno di soffermarsi sull’enorme quantità di libri che abitano il film.
“Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia” (Amleto, atto I, scena V).
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