Regia di Mia Hansen-Løve vedi scheda film
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
La scena più bella di “Le cose che verranno”….. sicuramente la fuga di una bellissima gatta nera e sovrappeso Pandora che segue i propri istinti animaleschi, ma che poi torna dalla nostra protagonista Nathalie Chazeaux interpretata da Isabelle Huppert.
leggi la recensione completa di claudio1959Hansen-Love giovanissima regista ha vinto con questo film l'orso D'argento. Storia semplice, ma non banale, raccontata con stile sobrio ed essenziale. Isabelle Huppert, straordinaria come sempre
leggi la recensione completa di Furetto60Orso d’Argento alla Berlinale di quest’anno, del tutto ignorato qui in italia, visto al TFF, con la sgradevole sensazione che da noi non arriverà mai. Possibile che proprio nessuno intenda distribuirlo anche qui?
leggi la recensione completa di laulillaLei insegna filosofia,ma e' tutto il film che e' una filosofia di vita….
commento di ezioCon delicatezza e maturità introspettiva, evitando ogni esasperazione drammatica a favore di un tono leggero e pacato, Mia Hansen-Løve ed Isabelle Huppert dipingono il toccante, ed alla fine dei conti ottimista, ritratto di una 50enne professoressa di filosofia che sa dare una risposta stimolante alla crisi che mette sottosopra la sua vita.
leggi la recensione completa di port crosVincitore di diversi premi, nonostante la solita eccellente prova di Isabelle "prezzomolina" Huppert, ste storie di borghesi maturi per di più intellettuali cominciano a mostrare la corda. C'è comunque di molto peggio in giro.
commento di trickerDa madre, moglie, insegnante e figlia organizzata e appagata, a cinquantacinquenne sola di fronte all'ebbrezza di rifarsi una nuova vita, affrontare nuove emozioni e sensazioni che una vita preimpostata da decenni le aveva nascosto in cassetti apparentemente sprangati. Una donna tutta sola, una Huppert magnifica e potente che non si piange addosso.
leggi la recensione completa di alan smithee