Regia di Joseph H. Lewis vedi scheda film
Un poliziotto integerrimo cerca di incastrare con ogni mezzo un potente boss che riesce sempre a uscire pulito dai suoi sporchi traffici. Gran bel poliziesco, che mette l’uno contro l’altro due personaggi archetipici seguendo modelli recenti quali La gang (1951) di Cromwell o Il grande caldo (1953) di Lang: una rivalità complicata dall’attrazione, non dichiarata ma palpabilissima, dello sbirro per la pupa del gangster, una bionda sofisticata che in gioventù aveva studiato musica, molto diversa dalla spogliarellista volgarotta ma generosa che è a sua volta innamorata di lui. La vicenda si evolve in modo appassionante: per la prima metà c’è un nome di donna, Alicia, che funziona un po’ come il Rosebud della situazione; e anche quando viene chiarito che si tratta dell’ex moglie del boss, scomparsa anni prima durante una crociera, le sorprese non sono finite. C’è qualche inverosimiglianza (possibile che si venga arrestati per un tentato suicidio?), ma perdonabile.
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