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Alleluia! The Devil's Carnival

Regia di Darren Lynn Bousman vedi scheda film

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La recensione su Alleluia! The Devil's Carnival

di undying
4 stelle

Secondo mediometraggio musicale -dopo Repo! The genetic opera- diretto dal vivace Darren Lynn Bousman, regista più in parte quando tratta sceneggiature horror tipo i seguiti di Saw.

 

John (Sean Patrick Flanery), Merrywood (Briana Evigan) e Tamara (Jessica Lowndess): un padre che ha perso il figlio, un'avida ladra e una ragazza uccisa dal fidanzato geloso. Tutte e tre, in un preciso momento, queste anime in pena tentano di nascondere i loro peccati chiudendo una porta alle loro spalle... ma per loro l'ingresso nel circo del Diavolo è tappa obbligata. Tagliarsi le vene, colpiti dalle pallottole della polizia o massacrati dal fidanzato: tre sistemi per accedere al cospetto di Lucifero stesso, che li invita ad attraversare le porte dell'Inferno.

 

"A me non interessa uccidere bambini innocenti. Quello è compito di Dio. Io mi occupo dei colpevoli." (Lucifero / Terrance Zdunich, interrogato da John sulla presunta morte del figlio Daniel)

 

locandina

Alleluia! The Devil's Carnival (2015): locandina

 

Darren Lynn Bousman, regista che ha saputo vivacizzare i migliori seguiti di Saw, si ritrova per la seconda volta a dirigere un mediometraggio musicale (55 minuti la durata), di nuovo -dopo il simile Repo! The genetic opera- al fianco dell'attore/sceneggiatore Terrance Zdunich che qui ricopre il ruolo di Lucifero in persona. Nonostante le ottime premesse, questo The devil's carnival finisce per restare opera confusa e -per certi aspetti- potenzialmente non valorizzata. Si tratta di un progetto criptico, suddiviso in tre atti ciascuno dedicato ad un condannato, dai titoli: Il cane e il suo riflesso, Lo scorpione e la rana e Il Diavolo e il suo dovere. I protagonisti circensi, chiamati/comandati da Satana per offrire il loro contributo, hanno suggestivi appellativi tipo la bambola, il gemello o il clown senza tetto. La scelta musicale, purtroppo, non è tra le cose migliori e così tolto il terzo segmento, che offre il più orecchiabile brano Tears, John, del film resta ben poca cosa da magnificare, ovvero solo il frizzante e pittoresco gusto puramente frivolo, e di facciata, del circo, in questo caso quello californiano scelto per le riprese.

 

"Nera, nera è la pozione dell'amore... beviamo alla sua fonte."

 

Tears, John

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