Regia di Emile Ardolino vedi scheda film
"Dirty dancing" è stato uno dei fenomeni al botteghino degli anni Ottanta e col passare degli anni si è trasformato in un fenomeno di culto per le generazioni di teen-ager, ma come film resta poca cosa, è una storiella di primi amori adolescenziali condita di balli piccanti tutta già vista e davvero banalotta. Del film si ricordano soprattutto le scene sulla pista da ballo, che hanno un pizzico di sensualità che non guasta, insieme ad alcune belle canzoni come "I've had the time of my life" che vinse un meritato Oscar e "Hungry eyes" di Eric Carmen, dal sound tipicamente anni Ottanta, ma molto orecchiabile e gradevole. La storia di Baby e della sua infatuazione per l'affascinante maestro di ballo Johnny invece è la tipica minestra riscaldata, poco appassionante, condita di luoghi comuni e dialoghi a tratti davvero stupidi. Ridicola in particolare la figura del padre affidata al pur volenteroso Jerry Orbach, così come il sub-plot di Penny che deve affrontare un aborto clandestino pericoloso perché un antipatico cameriere l'aveva messa incinta senza farsi scrupoli. Il regista Emile Ardolino, morto prematuramente qualche anno dopo di Aids, aveva almeno un certo talento con gli attori, e gli va riconosciuta una buona direzione di Patrick Swayze, che non a caso diventerà un divo, mentre Jennifer Grey se la cava, ma in certe scene bamboleggia un po' troppo, non mi sembra che dia chissà quale spessore a questa Baby. Da quel che ho visto in rete, in America non sono mancati critici prestigiosi come quello del New York Times Vincent Canby che ne hanno parlato molto bene. Beati loro, a me sembra proprio un filmetto mediocre.
Voto 5/10
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