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Dirty Dancing. Balli proibiti

Regia di Emile Ardolino vedi scheda film

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La recensione su Dirty Dancing. Balli proibiti

di IlGranCinematografo
6 stelle

Non un musical, piuttosto una ritmata fiaba moderna musicale pensata per un target adolescenziale.

 

Non un musical, piuttosto una ritmata fiaba moderna musicale pensata per un target adolescenziale. Due protagonisti sensuali e scelti benissimo (Patrick Swayze venne lanciato proprio da questo film, mentre Jennifer Grey vi si è bruciata la carriera) sono i reali fautori del successo popolare di Dirty Dancing, pellicola di culto che sa rievocare con ammalio, nostalgia e quasi magia la spensieratezza degli anni Ottanta in contrasto con l'emblematica chiusura morale degli anni Sessanta, mediante i personaggi e l'ambientazione (un villaggio vacanze nel cuore dell'estate). Il punto debole risiede in una sceneggiatura (di Eleanor Bergstein) prevedibilissima sul fronte romantico e semplicistica (dove non banale) nei dialoghi. E qualche attenzione in più al personaggio del padre di Baby (Jerry Orbach) non avrebbe di certo guastato. Al di là del non eccezionale ma comunque accettabile valore organolettico, è uno di quei film che va visto almeno una volta. Regia di Emile Ardolino.

Diventata famosissima la scena di ballo sulle note di (I've Had) The Time of My Life, canzone originale che vede in duetto Bill Medley e Jennifer Warnes. Completano la soundtrack altre splendide canzoni (Be My Baby delle Ronettes, Hungry Eyes di Eric Carmen, eccetera).

Film DISCRETO (6) — Bollino GIALLO

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